Pizza come Pompei. Dall’Unesco un sigillo universale al valore di un territorio

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Napoli, 9 dicembre 2017 – “E’ stato posto un sigillo universale al valore unico di sapori e di saperi di cui la pizza napoletana è sintesi ineguagliabile”. Così Alessandro Mastrocinque, vice presidente nazionale di Cia – Agricoltori Italiani e numero uno di Cia Campania – commenta l’iscrizione nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità da parte del Comitato intergovernativo dell’Unesco riunitosi in Corea dell’“Arte del pizzaiolo napoletano”.

“Siamo di fronte al riconoscimento del saper fare di maestri artigiani che hanno saputo elevare la preparazione di una pietanza in un patrimonio di valori in grado di cementificare l’identità culturale di un territorio e, al tempo stesso, di far conoscere in tutto il mondo le eccellenze agroalimentare della Campania”.

Con il riconoscimento all’arte dei pizzaiuoli napoletani, la Campania è infatti la prima regione italiana al mondo per la sua produzione culturale agroalimentare: gli unici due elementi italiani iscritti nella lista dell’Unesco del patrimonio culturale immateriale sono la Dieta Mediterranea iscritta nel 2010 e, oggi, l’arte dei pizzaiuoli napoletani.

“Puntare sulla qualità dei nostri prodotti alimentari è l’unica strada per tutelare la nostra storia ma soprattutto il nostro futuro. Questo riconoscimento può e deve segnare anche un punto di svolta nell’attenzione delle istituzioni nei confronti di chi conserva e fa crescere giorno per giorno le nostre eccellenze agroalimentari, dalla mozzarella all’olio, dalla farina al pomodoro”.

Dopo il Centro storico di Napoli (1995), la Reggia di Caserta (1997), le Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata (1997), la Costiera Amalfitana (1997), il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula (1998), la Dieta mediterranea con la Comunità emblematica di Pollica (2010), i Longobardi in Italia con il Complesso di Santa Sofia di Benevento (2011), la Rete delle grandi macchine a spalla italiane – Festa dei Gigli di Nola (2013), l’Arte del pizzaiuolo napoletano è il 9° Bene tutelato in Campania.

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