Ottorino Rossi Award, prestigioso riconoscimento internazionale al neuroscienziato Adriano Aguzzi

Prof. Adriano Aguzzi

Pavia, 6 dicembre 2019 – L’IRCCS Fondazione Mondino di Pavia è lieta di annunciare il nome dello scienziato cui il verrà conferito il Premio Ottorino Rossi 2019, riconoscimento internazionale giunto alla sua 30° edizione: prof. Adriano Aguzzi Direttore dell’Istituto di Neuropatologia dell’Università di Zurigo.

La cerimonia di consegna si terrà nella serata di giovedì 19 dicembre , quando il prof. Aguzzi riceverà il premio dalle mani del Magnifico Rettore e Presidente della Fondazione Mondino, prof. Francesco Svelto, per proseguire nella mattinata di venerdì 20 dicembre nell’Aula Berlucchi della Fondazione Mondino con il convegno “ Spreading the bad news: an update on the role of pathological proteins in neurodegenerative diseases ”, dedicato all’impatto di un ristretto numero di proteine patologiche sulla patogenesi, fisiopatologia ed evoluzione clinica di malattie quali Alzheimer, Parkinson e SLA. Il convegno si aprirà con la lettura magistrale del prof. Aguzzi dal titolo: The peculiar, fascinating biology of mammalian prions.

Come nell’edizione 2018, anche quest’anno l’Ottorino Rossi Award assume la speciale denominazione The Pavia Legacy , che identifica una nuova serie di riconoscimenti che sottolineano il legame dei premiati con la città e l’Università di Pavia e la sua secolare tradizione di eccellenza nel campo delle neuroscienze.

Nato a Pavia, dove trascorre l’adolescenza, Adriano Aguzzi si laurea in Medicina a Friburgo, per approdare successivamente all’Università di Zurigo, dove oggi è professore ordinario di neuropatologia e Direttore dell’Istituto di Neuropatologia, oltre che fondatore e direttore del Centro di Riferimento Nazionale Svizzero per le Malattie da Prioni.

Adriano Aguzzi è una figura di riferimento assoluto nel campo delle neuroscienze e uno dei maggiori esperti al mondo di malattie da prioni, agenti patogeni di natura proteica responsabili di patologie neurodegenerative fatali come l’encefalopatia bovina spongiforme (nota al pubblico come “morbo della mucca pazza”).

Attraverso il suo lavoro pionieristico, nel corso della carriera Adriano Aguzzi ha dato un contributo originale e fondamentale alla ricerca sui prioni, chiarendo i meccanismi cellulari e molecolari che questi agenti utilizzano per invadere il cervello e innescare la cascata di eventi che porta a danni cerebrali irreversibili. Ha descritto, per primo, le capacità anti-prioniche delle cellule microgliali – prima linea di difesa immunitaria nel cervello – e analizzato criticamente la possibilità che altre malattie neurodegenerative, come Alzheimer e Parkinson, possano condividere con le malattie da prioni alcuni meccanismi di propagazione della patologia cerebrale.

Stabilendo che la proteina prionica di origine neuronale previene la demielinizzazione, il processo patologico alla base di malattie come la sclerosi multipla, Aguzzi ha infine evidenziato un possibile ruolo fisiologico di questa proteina, e quindi la possibilità di individuare nuovi obiettivi terapeutici.

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