Olio d’oliva come le sigarette: mobilitazione contro iniziativa di ONU e OMS

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Roma, 19 luglio 2018 – Alla domanda “cosa dovremmo mangiare per vivere una vita lunga e sana”, la risposta è una sola: cereali, legumi, noci, pesce, frutta e verdura freschi, il tutto condito con olio extravergine d’oliva. Insomma, la Dieta Mediterranea, uno dei grandi temi che saranno approfonditi nel corso di ExpoSalus and Nutrition, l’evento su salute, benessere e qualità della vita dall’8 all’11 novembre 2018 alla Fiera di Roma.

Eppure, proprio l’olio d’oliva, simbolo della Dieta Mediterranea, definita dall’UNESCO patrimonio intangibile dell’umanità, è più che mai sotto attacco. L’ultimo colpo arriva in queste ore da ONU e OMS, che sarebbero intenzionate a ridurre il consumo di olio d’oliva e di altri prodotti agroalimentari del Made in Italy, come il Grana,con una sovrattassa o etichette speciali con avvertenze sui rischi per la salute come quelle per i pacchetti di sigarette.

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Prof. Giovanni Scapagnini

“Oserei quasi interpretare come fake news gli annunci di ONU e OMS su alcuni alimenti mediterranei, tra cui l’olio d’oliva, pubblicati sulla stampa nazionale, se non fosse per la gravità e l’insensatezza del fatto in sé – dichiara Giovanni Scapagnini, Direttore del Comitato promotore di ExpoSalus and Nutrition e Professore associato di Biochimica clinica Facoltà di Medicina e Chirurgia Università del Molise – l’idea di tassare prodotti della Dieta Mediterranea che non solo sono associati ad un miglioramento della salute, ma i cui benefici in termini di riduzione del rischio cardiovascolare e di aterosclerosi sono supportati da decine di migliaia di studi scientifici internazionali è un grave errore tecnico, che l’Europa comunque sarà in grado di contrastare avendo barriere solide in tal senso. Sovvertire o annullare i dati che attribuiscono all’olio d’oliva questo significato è un progetto che non esito a definire criminoso”.

Non è la prima volta che importanti organismi internazionali e Istituzioni scientifiche muovono dubbi sull’importanza del ruolo di alcuni componenti funzionali della Dieta Mediterranea: in tempi recenti, vi è stato il tentativo di demolire lo studio PREDIMED, uno dei più ampi trial mai condotti su questo argomento, che ha coinvolto oltre 7.000 persone, dimostrando che alimentarsi come spagnoli, italiani e greci riduce le malattie cardiovascolari e non solo.

In realtà, però, tutti i dati confermano come l’alimentazione mediterranea sia garante del mantenimento della salute, oltre a costituire un potente paradigma economico tanto nel settore dell’agroalimentare quanto nel settore medico-farmacologico (meno medicine, meno ospedalizzazioni).

A sostenere le buone ragioni del Food Made in Italy negli Stati Uniti e nel mondo è Mediterranean Diet Roundtable (MDR), organizzazione no profit che ha come obiettivo quello di sensibilizzare sul tema gli addetti ai lavori nella Food Industry degli USA dove il consumo pro capite di olio d’oliva è di mezzo litro all’anno contro i 13 litri per anno dell’Italia.

MDR è un contenitore di informazioni sui benefici della Dieta Mediterranea e sulle pratiche culinarie ad essa associata rivolto soprattutto agli operatori del settore definito come “large volume food-service” che comprende le mense di college, università, scuole, ospedali, case di cure, militari, che negli Stati Uniti realizza 50 milioni di pasti al giorno.

“L’obiettivo di MDR – commenta Giovanni Scapagnini, membro del Comitato Scientifico dell’MDR – è quello di implementare una dieta bilanciata, in tal senso prosegue il suo impegno di educazione alimentare e lifestyle con scopi precisi: aumentare le conoscenze scientifiche riguardo la Dieta Mediterranea trasformandole in opportunità economiche e per creare un brand equity del Made in Italy che non è poi così diffuso come si crede, e, infine, aprire l’accesso ad una cultura del cibo più naturale e più sano fruibile dal consumatore finale”.

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