Nati pretermine, in Italia sono il 10%. XXIV Congresso Nazionale SIN

logo Società Italiana di Neonatologia - SIN

neonato-in-incubatrice

Napoli, 28 settembre 2018 – Le problematiche di tipo respiratorio interessano il 42% dei neonati pretermine, fra queste la sindrome da distress respiratorio (RDS) è quella più frequente (29%). Poi c’è la PDA (Pervietà del Dotto Arterioso) che riguarda il 7,9% e le Sepsi 6,3%. I neonati di Età Gestazionale (EG) inferiore alle 37 settimane, pur rappresentando una popolazione numericamente piccola, circa il 10% delle nascite (quelle sotto le 32 settimane circa l’1%), contribuiscono a più del 50% delle morti in epoca neonatale e a circa il 40% di quella infantile. Questi neonati presentano inoltre un elevato rischio di gravi esiti a distanza (neurosensoriali, cognitivi, respiratori, etc.) e richiedono un importante impegno di risorse da parte del SSN sia durante la degenza ospedaliera che dopo la dimissione.

Queste sono alcune delle informazioni che emergono dalla prima analisi dei dati del Neonatal Network della SIN relativi agli anni 2015-2017, presentata in occasione del XXIV Congresso Nazionale.

Il Neonatal Network della Società Italiana di Neonatologia (NNSIN), il primo network italiano che raccoglie informazioni su tutti i nati pretermine dei centri aderenti, è stato creato per disporre di dati epidemiologici affidabili, finalizzati al miglioramento della qualità e della sicurezza delle cure neonatali, mettendo in rete tutti i reparti di Patologia neonatale e/o Terapia Intensiva Neonatale (TIN) italiani.

Pur con i limiti fisiologici di una collaborazione ancora nella sua fase di crescita, i risultati presentati, sia sulla prevalenza di alcune patologie, che di procedure assistenziali, che di esiti, mettono in evidenza aspetti clinici ed assistenziali di notevole interesse per i professionisti, la comunità scientifica ed i “policy-makers”.

Per questi ultimi potrà essere rilevante il contributo del Network alle attività di programmazione delle reti regionali neonatologiche così come delineate nell’accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 (Percorso nascita), nel DM n. 70/2015 (nuovo regolamento sugli standard dell’assistenza ospedaliera), nonché nel recente accordo Stato-Regioni del 24 gennaio 2018 sulle reti cliniche tempo-dipendenti.

Il Neonatal Network della SIN si propone, inoltre, di consentire la partecipazione a programmi coordinati di ricerca e di formazione e promuovere collaborazioni con esperienze simili a livello internazionale.

In Italia sono operativi 241 reparti di Patologia neonatale e/o Terapia Intensiva Neonatale, di cui il 54,2% al Nord, il 22,8% al centro e il 32,0% al Sud/Isole.Considerando i primi tre anni di attività 2015-2017, hanno aderito in totale al Network 68 centri. I neonati registrati sono stati rispettivamente 4.801 (2015), 5.119 (2016)e 5.236 (2017) con un incremento percentuale pari al 9%.

Fra i 58 centri che hanno inviato dati nel 2017, 17 erano collocati al Nord, 24 al centro e 17 al Sud/Isole. Pur rilevando un chiaro incremento di adesione in questo triennio, la partecipazione al Network dovrà essere ulteriormente promossa.
Considerata l’ampia eterogeneità clinica della popolazione dei nati pretermine sotto le 37 settimane di età gestazionale, tutte le analisi sono state stratificate per gruppi maggiormente omogenei: 22-24, 25-27, 28-31, 32-33 e 34-36 settimane di EG.

Salva come PDF
Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Ricordiamo a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista.

Potrebbe anche interessarti...