Midollo osseo, +70% donatori in Emilia-Romagna nei primi mesi del 2018

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Tra gennaio ed aprile registrati 3.063 nuovi giovani disposti a donare per il trapianto. Funziona la partnership tra ADMO e Policlinico di Sant’Orsola, che investe per crescere ancora

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Bologna, 6 maggio 2018 – Più 70%. Balzo in avanti senza precedenti per i donatori di midollo osseo in Emilia-Romagna. Nei primi quattro mesi dell’anno ADMO ha registrato infatti 3.063 nuovi nominativi nel registro.

Un risultato raggiunto grazie anche alla collaborazione con il Policlinico di Sant’Orsola, che realizza gli esami necessari (tipizzazione) per inserire i potenziali donatori per gran parte dell’Emilia-Romagna. Una procedura che migliorerà ancora grazie all’acquisizione di un nuovo sistema totalmente automatizzato che permetterà di dimezzare i tempi.

I dati sono stati diffusi nel corso dell’assemblea regionale che l’Associazione Donatori di Midollo Osseo ha svolto presso il padiglione 25 del Policlinico bolognese. L’aumento dei donatori – che in due casi su tre hanno meno di 25 anni – è ancor più significativo perché arriva dopo anni di risultati straordinari che hanno visto l’Emilia-Romagna, grazie al lavoro di ADMO, divenire la prima regione italiana per numero di nuovi iscritti nel registro dei potenziali donatori.

Nei primi quattro mesi del 2018, come accennato, sono stati 3.063 i nuovi donatori tra Rimini e Piacenza (di cui 2.600 già tipizzati), ovvero il 70% in più rispetto ai 1.796 dello stesso periodo nel 2017. Un risultato che promette di superare ancora e in modo significativo il record raggiunto l’anno scorso di 5.260 nuovi donatori su base annua, pari ad oltre il 20% del totale nazionale, grazie alle tante azioni di sensibilizzazione realizzate dai volontari ADMO (102 volontari sanitari accreditati, 750 volontari attivi e 20 giovani in servizio civile).

Per continuare a garantire ad ADMO il supporto necessario il Policlinico di Sant’Orsola ha acquisito un nuovo sistema che consente di tipizzare chi vuole diventare donatore, ovvero di rilevare – analizzando un campione di sangue o sempre più spesso salivare – tutte quelle caratteristiche necessarie per verificare la compatibilità con chi necessita di un trapianto. A parità di spesa, l’automazione garantirà il dimezzamento dei tempi per ogni esame, un minor impegno del personale e un ulteriore aumento della qualità dei dati raccolti.

L’installazione inizierà lunedì prossimo, 7 maggio, e si concluderà entro il 10 giugno. Con la nuova macchina a carico dell’operatore rimangono soltanto le operazioni di caricamento reagenti e campioni sul sistema di automazione.

Una volta avviata la macchina in totale autonomia aspirerà i reagenti, laverà gli aghi con liquidi dedicati, centrifugherà i campioni, li inserirà nell’analizzatore. Soltanto questo nuovo strumento consentirà di tipizzare a regime 6.000 nuovi aspiranti donatori ogni anno.

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