Interferenti endocrini, nocivi per la salute pubblica. Pedicini: “La Ue fa poco per combatterli”

Gli interferenti endocrini non sono presenti solo nei pesticidi, ma anche in prodotti per bambini, bottiglie di plastica, attrezzature sportive, dispositivi medici, lenti per gli occhiali, elettrodomestici, caschi di protezione, padelle antiaderenti, buste dei popcorn, cartoni della pizza e così via

bottigliette-di plastica

Bruxelles, 21 luglio 2017 – Intervento dell’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini dopo che il 4 luglio scorso gli Stati membri della Ue hanno approvato la proposta della Commissione europea che stabilisce criteri scientifici comuni per identificare gli interferenti endocrini, le sostanze chimiche nocive e pericolose che sono in grado di interferire con il sistema ormonale delle persone e possono provocare gravi problemi alla salute, tra cui tumori, malformazioni, infertilità e obesità.

Il testo approvato, nell’ambito di una riunione del Comitato permanente per le piante, gli animali e gli alimenti (Paff), è stato inviato al Consiglio Ue e all’Europarlamento che hanno tre mesi per esaminarlo e, eventualmente, presentare obiezioni.

Gli interferenti endocrini possono essere presenti nel suolo, nelle acque, nell’aria e agire sulla catena alimentare.

piernicola-pedicini-2

On. Piernicola Pedicini

“I contenuti di questo provvedimento – ha dichiarato l’eurodeputato Piernicola Pedicini – non ci soddisfano e come M5S Europa ci attiveremo affinché vengano modificati. Prima di tutto riteniamo che sia stato richiesto un onere di prova molto elevato, che rende di fatto difficile l’identificazione delle sostanze come interferenti endocrini e rischia di provocare lunghi ritardi senza garantire un serio livello di protezione della salute umana e dell’ambiente. Inoltre, i criteri di identificazione non hanno applicabilità orizzontale, benché gli interferenti endocrini non siano presenti solo nei pesticidi, ma anche in prodotti per bambini, bottiglie di plastica, attrezzature sportive, dispositivi medici, lenti per gli occhiali, elettrodomestici, caschi di protezione, padelle antiaderenti, buste dei popcorn, cartoni della pizza e così via.

Insomma – ha evidenziato Pedicini – si tratta di una grande occasione mancata, dato che i criteri adottati non rispondono affatto alla logica di prevenzione del rischio e al principio di precauzione che meglio avrebbero garantito i cittadini. Il testo votato – ha sottolineato l’europarlamentare – sembra un regalo alle multinazionali dell’agro-chimica che producono i pesticidi in cui sono presenti gli interferenti endocrini. In più va detto che anche le associazioni ambientaliste e importanti società scientifiche sono d’accordo con noi. Oltre a questo – ha precisato – non va dimenticata la petizione firmata da circa 500mila cittadini della Ue per invitare gli Stati membri a rifiutare la proposta messa sul tavolo dalla Commissione europea”.

Dal 2014 a oggi, sono state numerose le attività che Pedicini ha dedicato alla pericolosità degli interferenti endocrini. Infatti, in qualità di membro della Commissione ambiente e sanità del Parlamento europeo, ha presentato varie interrogazioni e una mozione di censura contro la Ue, ha fatto approvare un emendamento, assieme a 40 deputati europei, che proponeva di vietare l’utilizzo dell’interferente Bisfenolo in tutti i materiali a contatto con gli alimenti, e ha sostenuto una citazione in giudizio della Svezia contro la Ue che non aveva ancora adottato i criteri scientifici per individuare gli interferenti endocrini.

Inoltre, ha seguito la vicenda degli interferenti endocrini Pfas in Veneto dove, sin dal 2013, l’Arpav ha segnalato la presenza di queste sostanze nelle acque sotterranee, superficiali e potabili della regione, con gravi danni per migliaia di cittadini.

Salva come PDF
Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Ricordiamo a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista.

Potrebbe anche interessarti...