Scelte strategiche per una sanità innovativa: il ruolo della immuno-oncologia per la cura dei tumori rivoluziona l’approccio medico
Milano, 5 ottobre 2016 – L’immunoterapia oncologica rappresenta una nuova ‘arma’ a disposizione dell’oncologo medico; si affianca alle terapie tradizionali – chirurgia, radioterapia e chemioterapia – e contrasta la malattia attraverso la stimolazione del sistema immunitario.
Di questa nuova strategia terapeutica se ne è parlato a Milano presso Regione Lombardia il 3 ottobre al 31° piano Belvedere di Palazzo Pirelli in occasione di un confronto tra esperti di livello internazionale sul tema “La quarta arma contro il tumore: l’immunoterapia oncologica”.
Sono stati presentati nuovi dati sui farmaci immuno-oncologici e le eccellenze della sanità lombarda nella cura dei tumori. Le sfide sono sostanzialmente due: utilizzare l’immunoterapia nelle fasi iniziali del cancro e migliorarne l’efficacia, coordinandola con altre strategie terapeutiche per raddoppiarne i vantaggi.
Un altro punto importante è che finora non sono stati ancora scoperti specifici fattori predittivi – come, ad esempio, i marcatori biologici – per identificare i pazienti che hanno maggiori probabilità di rispondere ad una data terapia immuno-oncologica.
Tra gli esperti il dott. Davide Croce, direttore CREMS, Univ. C. Cattaneo LIUC, ha evidenziato come sia necessario avere una strategia di gestione dell’innovazione in Sanità per rimanere al passo con gli altri Paesi a livello europeo ed internazionale ed occorra ripensare il modello prevenzione/comportamento/esito. I risultati della ricerca europea consentono di confermare la rivoluzione che la terapia immuno-oncologica rappresenta oggigiorno.
Il tumore in assoluto più frequente è quello al seno, segue il tumore al colon retto, per gli uomini il tumore alla prostata e a seguire il tumore al polmone come incidenza in Italia. Il prof. Filippo de Braud, Direttore del Dipartimento di oncologia medica della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Nazionale Tumori di Milano ha ribadito come le cellule del sistema immunitario possano riconoscere le cellule tumorali e come la collaborazione con la Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta stia dando esiti di interesse internazionale.
A seguire una tavola rotonda, aperta al pubblico, ha approfondito il tema “Accesso all’innovazione” proprio per analizzare quale sia l’impatto economico della terapia oncologica, il rapporto costo/beneficio favorevole quando si selezionano a priori i pazienti, l’utilizzo del risk sharing – ripartizione del rischio. Il finanziamento dei farmaci innovativi scatta soltanto quando il margine d’innovatività e costo-efficacia delle nuove molecole dovesse risultare superiore a quella dei farmaci cosiddetti ‘maturi’. La tavola rotonda sul tema “Accesso all’innovazione” era aperta al pubblico e gli esperti a confronto hanno ribadito che occorre una strategia comune di collaborazione tra ricerca, assistenza clinica e politiche di sostenibilità in Sanità; che servono scelte lungimiranti a favore del cittadino ed un approccio congiunto anche a livello ministeriale per incrementare gli aiuti alla ricerca e lo sviluppo di farmaci innovativi tutelandone l’utilizzo adeguato per i pazienti.
I dati medico-scientifici evidenziano come, nei trattamenti di immuno-oncologia, si possano avere risposte durevoli nel tempo che possono migliorare concretamente la qualità di vita dei pazienti con una minor tossicità rispetto alla chemioterapia, soprattutto ad esempio per i melanomi.
AIOM nell’ambito di una serie di eventi in Immuno-Oncologia Toracica, previsti nel 2016 e 2017 in molte città italiane, propone una survey le cui risposte saranno un’immagine dell’opinione dei soci AIOM in merito ad una tematica importante quale l’immunoterapia e il suo avvento nell’oncologia toracica.
Durante la tavola rotonda inoltre gli esperti Maurizio Tomirotti, presidente nazionale CIPOMO, Marco Gambera, segretario regionale SIFO Lombardia, direttore Servizio Farmaceutico Territoriale ATS di Bergamo, Roberto Francesco Labianca, direttore dell’Unità di Cure palliative dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, coordinatore della Rete Oncologica Lombarda, Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM, hanno discusso su come sia necessario poter tener conto del costo totale del trattamento di una malattia e non solo di quello legato all’acquisizione del farmaco, per poi compararlo all’incremento di benessere del paziente e, con lui, del suo contesto sociale. Il punto non è solo l’equazione costi-efficacia, quindi ma anche il valore nel tempo: bisogna infatti considerare i benefici di un farmaco in tutto il suo arco di vita, poiché il suo impatto clinico può durare per generazioni.
fonte: ufficio stampa