Il mondo aspetta col fiato sospeso i vaccini anti Covid. Il punto di Medici Senza Frontiere

Roma, 8 dicembre 2020 – Mentre la Food and Drug Administration (FDA) si riunisce oggi per discutere l’autorizzazione all’uso di emergenza dei candidati vaccini contro il Covid-19 Pfizer/BioNTech e Moderna, Medici Senza Frontiere (MSF) avverte che l’eventuale approvazione del vaccino contro il Covid-19 non sarà sufficiente per risolvere la pandemia globale a meno che le aziende non intraprendano misure urgenti per aumentare la cooperazione con altri produttori e vendere i vaccini al prezzo di costo.

Ciò significherà condividere tutta la proprietà intellettuale necessaria, le tecnologie, i dati e il know-how, in modo che quante più aziende possibile possano produrre questi vaccini salvavita e renderli accessibili a tutto il mondo.

“Mentre il mondo aspetta con il fiato sospeso la possibile approvazione di questi vaccini contro il Covid-19, non è ancora il momento di festeggiare – dichiara la dott.ssa Stella Egidi, referente medico di MSF – In questo momento, siamo in una situazione in cui buona parte del numero limitato di prime dosi è già stata prenotata da una manciata di paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito, nonché l’UE, lasciando molto poco alla restante popolazione mondiale. Quello che vogliamo veramente vedere è una rapida espansione dell’offerta globale. In concreto, più vaccini disponibili e priorità assegnate in base ai criteri di salute pubblica dell’OMS, non alla capacità di spesa di un paese”.

I limiti alla capacità produttiva del vaccino sono di fatto il risultato del monopolio imposto dalle aziende farmaceutiche. Moderna è stata l’unica azienda a impegnarsi a non far valere i propri brevetti durante la pandemia. Per rendere questa promessa più significativa però, Moderna dovrebbe anche condividere tutta la proprietà intellettuale, le tecnologie, i dati e il know-how, in modo che altri produttori possano aumentare la produzione di questi vaccini potenzialmente salvavita. Pfizer/BioNTech non ha indicato alcun piano per concedere in licenza o trasferire le proprie tecnologie protette da proprietà intellettuale.

Inoltre, per aumentare la capacità di produzione e l’offerta globale, Pfizer/BioNTech dovrebbe perseguire licenze aperte e impegnarsi in trasferimenti tecnologici completi ad altri produttori di vaccini. Il Regno Unito ha autorizzato l’uso di emergenza del loro vaccino la scorsa settimana.

Entrambi i vaccini candidati hanno ricevuto dai governi finanziamenti pubblici significativi, ma senza alcuna garanzia sull’accesso, sul trasferimento della tecnologia ad altri produttori di vaccini, sulla trasparenza dei costi o sulla vendita del prodotto al prezzo di costo.

Anche la trasparenza su tutti i livelli è essenziale per garantire l’accesso. Entrambe le aziende continuano a secretare informazioni importanti come i costi di ricerca e sviluppo, test clinici e produzione. Al contrario di altre aziende che hanno promesso di vendere il vaccino Covid-19 a prezzi ‘no profit’ durante la pandemia, come AstraZeneca, Pfizer e Moderna hanno dichiarato che non venderanno il vaccino contro il Covid-19 a prezzo di costo.

Moderna ha ricevuto circa 2,5 miliardi di dollari di fondi pubblici dal governo statunitense ed ha proposto un prezzo di 50-74 dollari a persona (per le due dosi necessarie) per i paesi ad alto reddito, inclusi gli Stati Uniti, uno dei prezzi più alti tra i potenziali vaccini contro il Covid-19 finora citati. Non è chiaro, quindi, quanto vogliano far pagare ai paesi a basso e medio reddito. Lo sviluppo del candidato vaccino Pfizer è stato finanziato da circa 443 milioni di dollari stanziati dal governo tedesco attraverso l’azienda partner BioNTech e un prestito di oltre 118 milioni di dollari dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI). Secondo quanto riferito, Pfizer punta a un prezzo di 40 dollari a persona (per le due dosi necessarie).

“In un momento di importanti progressi che fanno sperare per il meglio, è scoraggiante vedere le aziende farmaceutiche nascondere informazioni essenziali per garantire prezzi ragionevoli e l’accesso al vaccino – dichiara Silvia Mancini, epidemiologa di MSF – Nascondendo informazioni essenziali come i costi di ricerca e sviluppo, dei test clinici e di produzione, i governi e le aziende farmaceutiche si stanno sottraendo alla loro responsabilità nei confronti dei contribuenti e degli enti pubblici che hanno finanziato lo sviluppo di questi vaccini e che li compreranno. Abbiamo il diritto di sapere. Senza trasparenza, la società civile non può stimare un giusto prezzo e i governi non possono negoziare per prezzi più bassi basati sul costo reale. Pfizer e Moderna dovrebbero assumersi le loro responsabilità e rendere i dati pubblici. Nessuna azienda dovrebbe trarre profitto da questa pandemia”.

Garantire un accesso equo non è solo questione di quantità disponibili e di prezzi accessibili ma è anche un’enorme sfida logistica: entrambi i vaccini, infatti, richiedono una gestione straordinaria della catena del freddo. Il candidato vaccino di Moderna deve essere trasportato a -20° e il vaccino Pfizer/BioNTech richiede temperature a -70°, temperature più fredde di un inverno artico (ultra-catena del freddo). Tutto questo pone delle sfide nel trasporto, nello stoccaggio e nell’utilizzo del vaccino in tutti i contesti, specialmente in quelli con scarse risorse dove MSF lavora.

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