Il 5% dei bambini italiani russa. Fumo, sovrappeso e obesità le cause principali

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Il 2% è invece colpito dalla più pericolosa sindrome delle apnee ostruttive nel sonno. Il prof. Renato Cutrera: “Sono problemi di salute spesso sottovalutati dai genitori e possono avere gravi conseguenze”. Contro il tabagismo al via la terza edizione “Vivere bene per respirare meglio: Dai un calcio al fumo”. XXI Congresso nazionale degli pneumologi pediatri, previsti oltre 500 specialisti

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Napoli, 12 ottobre 2017 – Non sono solo gli adulti a russare regolarmente tutte le notti. Anche il 5% dei bambini italiani soffre di questo disturbo mentre il 2% è colpito dalla più grave sindrome delle apnee ostruttive nel sonno. E’ una malattia caratterizzata da prolungate ostruzioni complete o intermittenti delle alte vie respiratorie.

Questi problemi di salute sono spesso sottovalutati dai genitori ma in realtà rappresentano la terza minaccia per il benessere dei giovanissimi dopo il fumo e l’eccesso di peso. Tra le cause c’è anche il sovrappeso infantile che risulta triplicato negli ultimi 30 anni.

In Italia oltre un milione di bimbi d’età compresa tra i 6 e gli 11 anni sono addirittura obesi.
È questo l’allarme lanciato dagli specialisti riuniti a Napoli per il 21° congresso nazionale della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI). Al più importante appuntamento della pneumologia pediatrica partecipano oltre 500 specialisti.

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Prof. Renato Cutrera

“Anche chi è normopeso può soffrire di questi disturbi – afferma il prof. Renato Cutrera, Presidente Nazionale SIMRI e Direttore dell’Unità operativa di Broncopneumologia all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma – La causa è da ricercare nell’aumento del volume delle adenoidi e delle tonsille e una possibile soluzione è quella di rimuoverle con un’operazione chirurgica. Russare tutte le notti è quindi un problema complesso che mina seriamente la qualità di vita del giovane e che va affrontato tempestivamente da un medico specialista. Se il problema non viene curato, a lungo andare può portare a disturbi dell’apprendimento provocati dal poco riposo, ritardi nella crescita e depressione. Inoltre aumenta il rischio di gravi malattie del cuore tra cui ipertensione, ingrandimento del volume del ventricolo sinistro, aterosclerosi e patologie coronariche”.

È dimostrato da diversi studi scientifici che i disturbi del sonno del bambino, se non trattati adeguatamente, proseguono anche dopo i 18 anni. “Purtroppo molte delle preziose informazioni che raccogliamo sulla salute dei nostri assistiti vengono perse durante la delicata fase di passaggio dal medico pediatra a quello dell’adulto – sottolinea il prof. Giorgio Piacentini Presidente Eletto SIMRI e Responsabile della Broncopneumologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona – Una delle priorità della SIMRI è proprio favorire il più possibile la medicina di transizione. Insieme ad altre Società Scientifiche abbiamo avviato un percorso di coordinamento per evitare che il paziente adolescente sia lasciato in una sorta di limbo e che venga sempre preso in carica da uno specialista. È anche necessaria una maggiore collaborazione tra diverse figure professionali per migliorare l’assistenza ai malati e garantire la continuità delle cure contro le patologie respiratorie”.

“Il programma scientifico del 21° congresso nazionale SIMRI consentirà di aggiornarsi sui principali aspetti fisiopatologici, clinici, diagnostici, terapeutici e gestionali della maggior parte delle patologie respiratorie che colpiscono i bambini – aggiungono i coordinatori scientifici dell’evento, i professori Francesca Santamaria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, Fulvio Esposito dell’Azienda Ospedaliera Santobono-Pausilipon e Carlo Capristo della Università Vanvitelli di Napoli – Tra esse, alcune come la patologia ciliare, le malattie dell’interstizio polmonare e le bronchiettasie sono ancora fortemente sottostimate in questa fascia di età, nonostante gli sforzi per diffondere la conoscenza della malattie rare polmonari anche nella comunità pediatrica. Altre, quali l’asma bronchiale severa, richiedono un continuo aggiornamento nel campo della diagnosi e delle novità di trattamento da poter trasferire nella pratica clinica, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei bambini e degli adolescenti affetti”.

Numerose, inoltre, le attività collaterali e collegate al congresso SIMRI. Per rendere più interattiva la partecipazione, sono stati previsti corsi di formazione teorico-pratici, a numero chiuso, riservati a coloro che vorranno approfondire specifiche tematiche.

Inoltre, proseguendo quanto già fatto nel corso del Congresso Nazionale di Roma del 2016, è stato organizzato, con la collaborazione delle sezioni pediatriche della European Respiratory Society (ERS) e dell’American Thoracic Society (ATS), l’“International Pediatric Lung”: l’incontro, in lingua inglese, si terrà sabato 14 ottobre e vedrà la partecipazione di illustri relatori europei e di oltreoceano.

Al congresso SIMRI ampio spazio è dedicato al tema dei corretti stili di vita e dei disturbi respiratori. A corollario dell’evento, visto il grande successo ottenuto nelle precedenti edizioni, è replicata la manifestazione Vivere bene per respirare meglio: Dai un calcio al fumo. E’ presente, in sede congressuale, uno spazio educativo dedicato a bambini ed adolescenti.

Sabato 14 ottobre è prevista inoltre la partecipazione degli studenti dell’Istituto Comprensivo Statale “Foscolo-Oberdan” di Napoli che mostreranno i loro elaborati (disegni, filmati) contro il tabagismo giovanile. A seguire i ragazzi daranno un simbolico “calcio al fumo” abbattendo dei birilli a forma di sigarette, sistemati come barriera su mini aree di rigore collocate in Via Partenope.

“Più del 56% dei fumatori italiani ha preso il vizio tra i 15 e i 20 anni – prosegue Cutrera – Per questo le campagne di prevenzione devono essere rivolte soprattutto ai giovanissimi. Le sigarette non provocano solo il cancro e le patologie cardio-vascolari ma anche molte malattie respiratorie. In molti casi la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) può avere origini proprio in età pediatrica. I bambini che presentano un calibro delle vie aeree più piccolo, una volta che iniziano a fumare, possono manifestare intorno ai 40 anni BPCO precoce. Esiste poi il grave problema dell’esposizione al fumo passivo. E’ una delle principali cause dell’ipertrofia adenoidea che a sua volta dà origine ai disturbi respiratori infantili del sonno. Nonostante le leggi sempre più restrittive, la metà dei tabagisti italiani ammette di accendersi una sigaretta in presenza di bambini”.

La SIMRI ha quindi promosso, insieme alla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e all’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO), il progetto Il pediatra come facilitatore di smoking cessation.

“Il nostro obiettivo è dare ai medici una preparazione specifica su come riuscire a convincere i genitori di bambini afflitti da patologie respiratorie a smettere di fumare – conclude il Presidente SIMRI – In questo modo possiamo anche prevenire il tabagismo giovanile perché è dimostrato scientificamente che chi cresce in una casa in cui è consentito fumare tende a prendere il vizio da grande”.

Il progetto è promosso solo dalle tre società scientifiche senza nessun educational grant. Dopo il primo corso a Salerno, le attività formative si sposteranno a Roma, Torino e Firenze.

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