Heart-Pathway, primo progetto multidisciplinare nella cura del cuore

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Caserta, 8 giugno 2018 – I pazienti cardiaci possono avvalersi di nuove metodiche per ottimizzare i risultati clinici grazie al cosiddetto Heart Pathway, il primo progetto di terapia multidisciplinare nella cura del cuore che parte il 15 e 16 giugno con un convegno e sessioni di live surgery alla Casa di Cura “San Michele” di Maddaloni (CE).

Si tratta di un approccio innovativo al percorso di cura che vede per la prima volta riuniti diversi specialisti in un Heart Team che prende in carico il paziente secondo l’idea del “percorso di cura” e non più del reparto ospedaliero. Il senso del progetto Heart Pathway ben si attaglia ad una struttura ospedaliera come la “San Michele” di Maddaloni, dove l’alta tecnologia della diagnostica e delle terapie è volta a garantire una sempre maggiore qualità delle cure: basti pensare al continuo ricorso a tecniche sempre meno invasive e traumatiche e alla presenza da anni di PET-TAC e delle sale operatorie ibride, per citare solo alcuni esempi.

Gli specialisti dell’Heart Team, sotto la direzione scientifica del prof. Ernesto Greco della Sapienza Università di Roma e del dott. Antonio De Bellis, responsabile della Cardiochirurgia della “San Michele”, il 15 e 16 giugno per la prima volta affrontano in tre sessioni il percorso del paziente cardiaco in live sugery.

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Antonio De Bellis ed Ernesto Greco

Dalle malattie coronariche, alle patologie valvolari all’aterosclerosi, l’Heart Team composto da Cardiochirurghi, Chirurghi Vascolari, Cardiologi Interventisti, Radiologi Interventisti, Anestesisti e Rianimatori opera secondo la prospettiva Heart Pathway, applicando metodiche anche estremamente complesse ma di grande affidabilità.

Un contributo di eccellenza verrà dato dalla presenza del prof. Jose Luis Pomar, cattedratico dell’Università di Barcellona e già presidente della Società Europea di Chirurgia Cardio-Toracica, del prof. F.X. Kleber, cardiologo dell’Università di Berlino, del prof. Gabriele Iannelli, direttore della Cardiochirurgia dell’Università di Napoli Federico II, e del prof. Francesco Grigioni, cardiologo dell’Università di Bologna, oltre ad altri illustri ospiti e relatori dei maggiori Centri Italiani di Cardiologia, Cardiochirurgia e Chirurgia Vascolare.

“Il messaggio che vogliamo mandare – chiarisce il prof. Ernesto Greco – è che l’istituzione del cosiddetto Heart Team presente oggi in strutture di alta specialità in campo cardiologico non è sufficiente a creare un vero percorso in cui il paziente con una problematica cardiovascolare viene studiato e indirizzato verso il trattamento ottimale da un gruppo di specialisti con competenze diverse ma sinergiche. È necessario ampliare questo approccio sin dal primo momento in cui il paziente realizza di soffrire di una patologia cardiaca”.

Dello stesso avviso il dott. Antonio De Bellis, che aggiunge: “Il programma di questo corso è stato concepito per dare evidenza al percorso di cura del paziente attraverso l’interazione delle varie figure professionali nell’ambito cardiovascolare, nello stesso tempo con le sessioni live surgery si metterà in luce l’importanza dell’ausilio delle nuove tecnologie nel trattamento della patologia cardiovascolare”.

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