Giornata mondiale della salute, Reti cliniche integrate e strutturate in Toscana

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Dott. Enrico Desideri

Arezzo, 6 aprile 2018 – Domani 7 aprile ricorre la Giornata mondiale della salute. Il tema di quest’anno, scelto dall’OMS, è la “Copertura sanitaria universale: per tutti e dovunque”.

Un tema che assume nel nostro Paese un significato particolare data la ricorrenza dei 40 anni del Servizio sanitario nazionale, istituito con la legge 833 del 23 dicembre 1978 che sancisce il diritto alle cure per tutti. La giornata è l’occasione per richiamare i decisori di tutto il mondo ad adoperarsi concretamente per l’obiettivo della copertura sanitaria universale, in modo da garantire a ciascuno e in ogni luogo, servizi sanitari di buona qualità e senza barriere economiche, in presenza delle quali le persone sono costrette alla scelta forzata tra assistenza sanitaria e altri bisogni primari.

“Il livello di istruzione, le condizioni socio-economiche, gli stili di vita ed il progressivo aumento delle persone anziane, incidono sullo stato di salute di un territorio – spiega Enrico Desideri direttore generale Asl Toscana sud est – E’ per questo che è necessaria una programmazione sanitaria che tiene conto delle caratteristiche di ogni territorio ed un investimento strutturato in comunicazione, per far conoscere ai cittadini i servizi che hanno a disposizione ma anche l’importanza di corretti stili di vita.

Per individuare i soggetti a rischio e dare risposte concrete, abbiamo elaborato e stiamo già sperimentando il progetto delle Reti cliniche integrate e strutturate, che prevede una stratificazione dei cittadini per classi di rischio ed una gestione coordinata tra Ospedale e Territorio, per il passaggio di informazioni tra specialista, medico di famiglia e strutture intermedie, professionisti che lavorano in equipe per la presa in carico personalizzata del paziente”.

La programmazione sanitaria e l’organizzazione del modello clinico assistenziale tiene conto delle caratteristiche del territorio, per dare ad ogni Zona servizi quanto più possibile mirati al mantenimento e miglioramento dello stato di salute. La fotografia della provincia Aretina, rispetto al resto della Toscana e dell’Italia mostra condizioni di salute buone ma, nel confronto, ci sono Zona per Zona alcune differenze.

Qualche esempio: in Valtiberina, ad una più bassa mortalità per le patologie tumorali si contrappone una lieve crescita di mortalità per cardiopatia ischemica nell’uomo e per patologia cerebrovascolare nelle donne. Gli infortuni sul lavoro sono maggiori rispetto al resto della provincia.

Il Casentino ha una popolazione sempre più anziana e con un basso tasso di natalità. Le principali cause di mortalità sono: infarto, malattie cerebrovascolari, tumore allo stomaco e al seno. Viene evidenziato un alto numero di incidenti stradali.

La Valdichiana si caratterizza per una popolazione più giovane, con molti stranieri e reddito medio più basso, ma più occupata. Le malattie cardiopatiche e cerebrovascolari hanno un’incidenza sopra la media.

Significativa la percentuale delle demenze. Invece è in diminuzione la mortalità per tumore. Anche qui il numero degli incidenti stradali è elevato.
I cittadini del Valdarno hanno un reddito imponibile medio più alto delle altre Zone e allo stesso tempo un tasso di disoccupazione inferiore alla media regionale. E’ piuttosto alta l’incidenza delle malattie cardiache, cerebrovascolari e del diabete.

La popolazione più giovane rispetto alla media regionale è nella Zona Aretina, dove si registra anche una bassa mortalità per tumore, ad eccezione per il tumore allo stomaco per gli uomini e tumore del pancreas e polmone per le donne. E’ in crescita la mortalità per le malattie respiratorie e demenze.

Proprio per l’importanza che ha la prevenzione oltre alla diagnosi -possibilmente precoce fatta attraverso gli screening-, alla cura e alla riabilitazione, le Aziende sanitarie sono impegnate in importanti progetti di promozione della salute. Quelli rivolti ai giovani in provincia di Arezzo riguardano alimentazione, sessualità e stili di vita corretti: il progetto “Stretching in classe”; “focus sulla corretta alimentazione” con gli studenti degli istituti superiori; “Imparo a conoscermi”, rivolto alle terze classi delle scuole secondarie di primo grado, con incontri all’interno del consultorio; il progetto “Unplugged”, per sensibilizzare contro l’uso delle droghe e delle sigarette. In fase di diffusione il progetto dell’Odontoiatria sociale, con valutazioni del cavo orale da parte dell’igienista dentale nelle scuole elementari.

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