Giornata Internazionale in favore delle Vittime della Tortura. Il punto del CNDDU

logo-coordinamento-nazionale-docenti-disciplina-diritti-umani

prigione-mano

Lucca, 25 giugno 2018 – Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani vuole porre l’attenzione sulla Giornata Internazionale in favore delle Vittime della Tortura che proprio il 26 giugno compie 20 anni da quando fu istituita dell’Assemblea Generale dell’ONU.

Tale ricorrenza è ancor più importante in quanto il 10 dicembre 2018 si celebrerà il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che all’articolo 5 sancisce “nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura, a trattamenti o a punizioni crudeli, inumani o degradanti”.

Purtroppo ancora oggi in molti paesi si assiste a persecuzioni, genocidi e crimini di guerra, abusi e torture. Le persecuzioni inflitte spesso sono perpetrate verso gruppi o persone “contro” in genere non allineate con il potere anche solo ideologicamente. I regimi sia politici, etnici, che religiosi per sopravvivere avranno sempre bisogno del “consenso” anche se ottenuto con la paura e con pratiche disumane e aberranti come la tortura.

Fra pochi giorni ricorrerà un’altra importante data: il 5 luglio prossimo l’Italia, nazione di Cesare Beccaria, che già nel 1764 scriveva e combatteva contro la pena di morte e tortura nel libro “Dei delitti e delle pene”, potrà vantare di aver introdotto nel suo codice penale il reato di tortura.

Il CNDDU intende focalizzare l’attenzione del mondo della scuola su alcune forme di tortura dei nostri tempi: le “psico torture”. Si è passati infatti dalle torture rosse, dove il rosso evoca il colore del sangue, alle torture bianche dei giorni nostri, che non sono da meno a quelle perpetrate in passato. Assistiamo quotidianamente a episodi di mobbing, di minacce verbali, sessuali, bullismo e altri fenomeni che creano, in chi li subisce degli stati depressivi e ansiosi, assimilabili a delle vere e proprie torture.

All’interno di questo vasto campo delle torture bianche, noi, come docenti volevamo evidenziare la questione del bullismo all’interno delle scuole. E’ infatti l’ISTAT a lanciare un grido d’allarme, dove in un recente studio, segnala che un ragazzino su due in età tra gli 11 e i 17 anni è vittima di bullismo. Per questo motivo è necessario che scuole, famiglie e forze dell’ordine lavorino in sinergia per educare e controllare i comportamenti dei ragazzi sia reali che virtuali per far si che non si creino spazi liberi senza controllo dove si possa scatenare l’ira di un individuo o di un branco.

Questo nostro auspicio passa anche dalla riaffermazione sociale del ruolo dell’educatore, docente, maestro, che è sempre più lasciato da solo, in balia anch’esso dei bulli.

Il CNDDU vuole ribadire in questo giorno l’importanza dell’istruzione scolastica, affinché attraverso lo studio e la cultura si riesca a spezzare questa opprimente maglia che abbraccia vari aspetti della vita umana: torture religiose, torture a sfondo sessista, razziale, d’opinione e tutte quelle forme di torture psicologiche che colpiscono soprattutto i giovani più deboli e indifesi.

Auspichiamo a tal proposito adeguate misure ministeriali e dirigenziali che riescano a regolamentare l’utilizzo dei dispositivi elettronici (smartphone e tablet) in modo da garantire lo sviluppo di una didattica innovativa e laboratoriale e al contempo preservino i minori e il personale educativo e di sorveglianza dalla gogna del web e delle chat private.

Prof. Ronny Donzelli
Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Salva come PDF
Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Ricordiamo a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista.

Potrebbe anche interessarti...