Fratture da osteoporosi: più frequenti di infarto, ictus e cancro alla mammella

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Padova, 18 marzo 2018 – Ogni anno ci sono più di 2,3 milioni di fratture da osteoporosi nel mondo che si prevede diventeranno 6,2 milioni nel 2050. La nuova figura dell’ortogeriatra diventa sempre più indispensabile. Ne abbiamo parlato con la prof.ssa Astrid Behr, direttore Anestesia presso l’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova

“L’Ortogeriatra è una figura che esiste in poche realtà italiane: in Emilia Romagna, l’ospedale di Modena ne vanta il primato. Si stima – racconta Astrid Behr – che in Italia ci siano quattro milioni di donne e 800mila uomini esposti a elevato rischio di fratture. Nei paesi occidentali le fratture osteoporotiche sono più frequenti dell’infarto del miocardio, dell’Ictus e del cancro alla mammella. Le fratture di femore – sottolinea l’esperta – hanno una mortalità annua  che supera quella del tumore gastrico e pancreatico. Il numero di fratture aumenta con l’età: circa 6mila fratture nell’età tra i 45 e i 64 anni e più di 60mila nelle persone con più di 75 anni”.

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Prof.ssa Astrid Behr

“Questi malati – spiega l’anestesista di Padova – devono essere trattati entro 48 ore da quando arrivano al pronto soccorso in modo da prevenire i decubiti e gestire meglio le complicanze”.

L’anziano fratturato di femore rappresenta dunque una sfida anche per l’organizzazione sanitaria? “Stiamo lavorando per sensibilizzare la comunità scientifica in varie regioni italiane – risponde Astrid Behr- Occorre creare le buone pratiche cliniche per questi malati dal punto di vista anestesiologico e integrarsi con le altre specialità per trovare un percorso ottimale”.

“Il trattamento del dolore – prosegue – è uno dei punti più importanti perché può essere fatale per questi malati molto anziani. Ci sono procedure dei blocchi nervosi periferici che permettono di bloccare direttamente i nervi che innervano la zona interessata (spesso il nervo femorale). Con una procedura molto semplice, sotto ecoguida, si potrebbe togliere il dolore senza usare oppioidi o altri farmaci che potrebbero aumentare il delirio. L’ortogeriatra ottimizza i tempi ed è la più importante risorsa”.

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