Flussi migratori, OMCeO Roma: “Urgono accordi bilaterali e vera cooperazione internazionale”

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Roma, 13 maggio 2019 – Si è svolto lo scorso 11 maggio il 1° Convegno di OMCeO Roma sui “Flussi migratori, sulla salute e sulla Cooperazione internazionale”, organizzato dall’Area Rapporti con i Comuni e Affari Esteri dell’OMCeO di Roma, dove si sono confrontati relatori e moderatori italiani e di origine straniera membri delle tre commissioni afferenti alla stessa Area presentando analisi, statistiche e proposte.

In apertura del Convegno insieme al Consigliere OMCeO di Roma e Coordinatore Area Rapporti con i Comuni e Affari Esteri e Responsabile Scientifco del Convegno Foad Aodi sono intervenuti i coordinatori delle tre commissioni: F. Abenavoli (Comm. Solidarietà e Cooperazione internazionale), Fabio Valente (Comm. Comuni Uniti) e J. Abo Abbas e M.P. Baleanu (Comm. Medici di origine straniera e collaborazione interprofessionale), i quali hanno illustrato le finalità e le attività proficue delle commissioni a favore di tutti compreso il dialogo interreligioso laico e interculturale e il loro legame con la medicina dal momento che i medici appartengono alle varie culture e religioni (cristiani, musulmani, ebrei, ortodossi, copti).

Il primo messaggio emerso è che bisogna tutelare il diritto alla salute per tutti e non utilizzare termini discriminatori (per esempio “clandestini”) e curare tutti e aiutarli a casa loro, anche in Italia, senza far entrare la politica in sanità.

Poi i numerosi relatori e moderatori si sono alternati illustrando in due sezioni relazioni su diversi argomenti: il ruolo del medico di Famiglia (M.Sabatini), la sanità ed i Comuni (F.Valente), Circoncisione preventiva, Sanità e Immigrazione (F. Aodi), Ambulatorio per la Circoncisione presso Asl Roma 4 (G.Quintavalle e A. Carbone), Cooperazione internazionale e aiutarli a casa loro (F. M.Abenavoli e L.Pacifici Nojia), le donne migranti (S.M.Diku), malattie infettive (G. Taliani), Accesso al Pronto soccorso (E.Attalla), Immigrazione e etica (G.Ceccarelli); Il ruolo degli Ambulatori Multietnici (E.Grimaldi e F.Aodi), Immigrazione e medicina legale (L.Marsella e M.Treglia), Il diritto alla salute (Avv.F.Toppetti), Il ruolo della M.M nelle emergenze  ostetrico-ginecologiche a bordo delle Unità Navali (L.Bello), Nuovi progetti per l’integrazione e internet (B.Cosmi e L.Gabriele).

Insieme ai vari moderatori; (K. Paknegad, A.M.Cipriani, Zaraket, M.Khalili, P.E.Valente, U.G.Pacifici Nojia e i coordinatori delle Commissioni, Foad Aodi ha chiuso il convegno con alcuni punti molto importanti emersi dalle proposte degli intervenuti lanciando il Manifesto per #LaBuonaSaluteMigrantieRifugiati

  • i migranti non portano malattie, ma si ammalano dopo il loro arrivo per vari problemi e per l’abbassamento delle difese immunitarie;
  • urge intensificare le comunicazioni e l’informazione per le cure e i servizi sanitari e l’accesso al Pronto soccorso senza paura anche per gli immigrati senza permesso di soggiorno;
  • combattere la circoncisione clandestina (35%) e andare avanti con la circoncisione preventiva concordata tra Ministero della salute, Amsi e Fnomceo; Urge un Decreto nazionale autorizzativo a favore della circoncisione con costi sociali in base al reddito a carico delle stesse famiglie;
  • intensificare e potenziare gli ambulatori Multietnici;
  • intensificare l’aggiornamento professionale per le patologie più emergenti;
  • risolvere le cause dell’immigrazione obbligatoria e la fuga dai conflitti (40%) e aiutarli a casa loro e in Italia;
  • combattere la violenza nei confronti delle donne, dei bambini e rifugiati nei centri di detenzione;
  • combattere la paura e i pregiudizi nei confronti delle varie culture e migranti;
  • intensificare la collaborazione interprofessionale e interdisciplinare per tutelare la salute di tutti;
  • intensificare la telemedicina e l’insegnamento dei medici locali in particolare nei posti di conflitto per poter curare in loco senza l’obbligo di lasciare i loro Paesi di origine;
  • combattere le fughe dei cervelli;
  • promuovere campagne di integrazione mediatiche e le buone pratiche;
  • combattere i falsi miti e fake news;
  • le visite più frequenti dei migranti: visite ortopediche e fisiatriche (20%); visite ginecologiche e ostetriche (20%); visite pediatriche (10%); visite cardiovascolari e metaboliche (15%); visite psichiatriche e consulti psicologici (10%); visite gastroenterologiche, pneumologiche e neurologiche (15%) e varie tra infettive , medicina generaĺe e d’urgenza e odontoiatriche (10%).
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