Federazione Cure Palliative. Proposte concrete al Ministro Lorenzin per garantire l’accesso alle cure palliative in tutte le regioni italiane

Federazione Cure Palliative OnlusMilano, 27 marzo 2015 – Sono oltre 51mila le firme raccolte dalla Federazione a sostegno dell’appello al Ministro Lorenzin. Le 80 Associazioni che aderiscono alla FCP con i loro 5.000 volontari avanzano proposte concrete affinché in tutte le Regioni si dia attuazione alla legge 38/2010 che garantisce ai cittadini con una malattia incurabile l’accesso alle cure palliative.

  • Investire risorse adeguate negli Hospice e nelle cure domiciliari:
    • identificando un sistema tariffario per le cure palliative, valido per tutte Regioni;
    • indirizzando parte dei finanziamenti già stanziati per le cure palliative allo sviluppo dell’assistenza domiciliare.
  • Superare le barriere regionali per accedere agli Hospice, alle cure domiciliari e ambulatoriali.

“In un momento di evidente scarsità di risorse – commenta Luca Moroni, Presidente di FCP – diventa fondamentale un uso appropriato dei fondi pubblici. Nelle Regioni in cui si è investito nelle cure palliative, infatti, si assiste a un rilevante risparmio sulla spesa sanitaria pubblica”.

In Italia si contano 235 Hospice e 118 unità di cure palliative domiciliari, esiste un quadro normativo chiaro e il pieno riconoscimento delle professionalità in campo. Eppure, a più di quattro anni dalla legge 38, solo il 30% dei malati oncologici inguaribili accede alle cure palliative, nonostante nel 2007 il DM 43 avesse posto come obiettivo il 65%. Inoltre solo 4 provincie (Trento, Lecco, La Spezia e Bologna) garantiscono le cure palliative a domicilio allo standard di 14 malati ogni 10.000 abitanti. (Fonte: Osservatorio buone pratiche AGENAS, 2° recall 2014, Rapporto al Parlamento 2014). Restano quasi completamente esclusi i bambini e i malati con patologie evolutive non oncologiche, questi ultimi per l’OMS dovrebbero rappresentare il 60% del bisogno di cure palliative.

“La legge 38/2010 è considerata una model law a livello europeo tuttavia, la mancata attuazione a livello regionale rende di fatto inaccessibile questa assistenza per la molti malati che ne avrebbero bisogno” conclude Moroni.

fonte: ufficio stampa

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