Esperti di Banche degli Occhi a Venezia: IA e collaborazioni internazionali per il trapianto di cornea

Mestre, 16 maggio 2025 – Ogni anno nel mondo si effettuano circa 185.000 trapianti di cornea, tuttavia per ogni cornea donata che ridà la vista ci sono 70 persone in attesa. Da qui la necessità di una presenza sempre più capillare di istituzioni come le banche degli occhi, un settore altamente specializzato impegnato nella sensibilizzazione, nell’innovazione e nella ricerca sul trapianto.

Un mondo che converge oggi venerdì 16 maggio a Mestre, presso l’Auditorium del Padiglione Rama nella sede di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, con il corso Cornea Evaluation in Eye Banking, organizzato da Jacinto S. Ibáñez (La Coruña, Spagna) e Diego Ponzin (Fondazione Banca degli Occhi del Veneto), che accoglie cento tra i massimi esperti nazionali ed internazionali di eye banking.

“Molti dei massimi esperti a livello mondiale hanno risposto al nostro appello: operatori delle banche degli occhi, clinici ed oculisti insieme a ricercatori nel campo delle patologie oculari di rilievo internazionale si trovano qui per uno scambio di conoscenze in eye banking. In gioco c’è il progresso del trapianto” afferma il Presidente di Fondazione Banca degli Occhi, Diego Ponzin. In particolare, sono al centro della discussione la valutazione del tessuto corneale destinato al trapianto, anche in relazione alle più recenti tecniche di cheratoplastica lamellare come DALK, DSAEK e DMEK.

Sono presenti, tra gli altri, Patricia Dahl Executive Director presso The Eye-Bank for Sight Restoration (Manhattan, New York City) prima banca degli occhi nata al mondo, Massimo Busin oculista ideatore della prima cornea artificiale ibrida, esperti di trapianto e preparazioni corneali da tutta Europa come Jesper Hjortdal (Danimarca), Martin Börgel (Germania), Gilles Thuret (Francia), Khoa Tran (Portland, USA), ospiti della banca degli occhi di Mestre.

A Mestre l’AI entra in laboratorio

L’innovazione nel settore non si ferma. Attivata in via sperimentale già tre anni fa, oggi è a pieno regime a Mestre l’Intelligenza Artificiale che ha fatto il suo ingresso nei laboratori di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto con un programma d’avanguardia. “Da un’immagine fornita dal microscopio l’AI riconosce le preziose cellule dell’endotelio, lo strato posteriore della cornea, fondamentale per molti interventi di chirurgia, e ne dà una prima valutazione per un potenziale utilizzo. Un compito che lascia però alla professionalità dell’operatore la responsabilità di validare il risultato e completare l’analisi con gli step successivi – afferma il Direttore della Banca degli Occhi Davide Camposampiero – ulteriori progetti sono attualmente allo studio per sfruttare l’AI anche in altre fasi del complesso processo di selezione dei tessuti”.

Una “Smile Bank” grazie agli interventi laser, e la cornea diventa un “cerotto biologico”

Nel panel di oggi è presente anche Mario Nubile, docente presso il Centro Nazionale di Alta Tecnologia in Oftalmologia Università degli Studi “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara, che con la banca degli occhi veneziana sta portando avanti il progetto di una “Smile Bank” per la conservazione di tessuti donati e ricavati dagli interventi di chirurgia refrattiva per la correzione della miopia, tecnica nota con il nome di “SMILE”.

“Tali lenticoli, che verrebbero normalmente smaltiti dopo la chirurgia, potrebbero essere conservati per un successivo uso clinico utile in molteplici applicazioni, dalla cura del cheratocono attraverso cheratoplastica additiva al loro utilizzo come “cerotto biologico” per perforazioni o lacerazioni corneali” spiega il responsabile dell’équipe di Ricerca di Fondazione Banca degli Occhi, Stefano Ferrari.

“Una nostra ricercatrice partirà a breve per un periodo di 4-6 mesi al Singapore National Eye Centre per approfondire proprio questo progetto – continua il dott. Ferrari – e arrivare alla creazione di un vero e proprio “cerotto biologico” multiuso, un tessuto disidratato che il chirurgo potrebbe tenere nel cassetto ed utilizzare all’occorrenza per interventi anche in regime di urgenza”.

Primo trimestre, 937 donatori e 1.261 cornee a trapianto

“Innovazione e ricerca nelle banche degli occhi restano sempre a servizio del dono” sottolinea il Presidente Diego Ponzin. Nel primo trimestre di questo 2025 il Veneto ha registrato 714 donatori di cornee a fronte dei 681 dello stesso periodo dello scorso anno (+4,8%). In totale, comprese le altre regioni che inviano i loro tessuti alla banca di Mestre (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Sardegna, Sicilia, Provincia Autonoma di Trento) i donatori sono stati 937 (+5,2%).

Positivo anche il fronte dei trapianti, che ha visto tra gennaio e marzo l’invio di 1261 cornee per trapianto (+9,1%) e 1926 tessuti complessivi inviati per interventi clinici, comprese le porzioni di sclera e di membrana amniotica (+9.4%).

Circa cinquanta cornee sono state inviate in regime di urgenza in questi primi tre mesi, per interventi non programmati.

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