Donazione degli embrioni, necessaria stesura di linee guida. La proposta di legge della SIRU

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Il testo predisposto prevede un iter specifico e dettagliato da rispettare, il necessario consenso informato delle coppie coinvolte, le regole per i centri medici e l’affidamento ad un organismo pubblico competente per la verifica dei requisiti e il controllo sulle procedure

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Catania, 20 novembre 2018 – La dibattuta questione della donazione degli embrioni e la necessaria stesura di linee guida della Medicina e Biologia della Riproduzione sono stati gli argomenti al centro dell’ultima giornata del Congresso nazionale della Società Italiana della Riproduzione Umana (SIRU), che si è svolto a Catania con la presenza record di oltre 600 professionisti del settore. A dichiararlo, a chiusura dell’evento catanese, il ginecologo e Presidente della SIRU Antonino Guglielmino.

Sul primo punto, donazione degli embrioni la SIRU ritiene che – a determinate condizioni e con il controllo degli organismi competenti – gli embrioni crioconservati, e non utilizzati, possano essere donati per dare un’opportunità ad altre coppie.

La complessa questione è stata affrontata nella sessione dedicata agli aspetti giuridici della tutela della salute riproduttiva, alla quale sono intervenuti la Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati Marialucia Lorefice, il Presidente della SIRU e ginecologo Antonino Guglielmino, i costituzionalisti, Giacomo D’Amico e Maria Pia Iadicicco, il magistrato Geremia Casaburi, della Corte d’Appello di Napoli, con il fondamentale contributo degli avvocati Maria Paola Costantini e Sebastiano Papandrea, coordinatori dell’Osservatorio giuridico-legale della SIRU.

Secondo i dati del Ministero della Salute, nel 2016 sono stati formati 109.745 embrioni trasferibili, ne sono stati trasferiti 71.058 (64,7%) e ne sono stati crioconservati 38.687 corrispondenti al 35,3% dei formati e trasferibili totali. Non è possibile, a oggi, conoscere con precisione quanti siano presenti nei centri PMA.

Donazione embrioni e proposta di legge SIRU
La possibilità della donazione degli embrioni è stata inserita nella proposta di legge della SIRU presentata al Congresso e finalizzata a disciplinare la Tutela della Salute Riproduttiva e l’accesso alle procedure di Procreazione Medicalmente Assistita. Una proposta normativa che proviene per la prima volta direttamente dagli operatori del settore.

Il testo, illustrato dagli stessi Costantini e Papandrea, è stato infatti elaborato dal suddetto Osservatorio, composto da giuristi e arricchito da tutte le figure professionali presenti nella struttura multidisciplinare della SIRU (ginecologi, andrologi, biologi, genetisti, psicologi, ostetriche).

La nuova proposta di Legge mette in evidenza la necessità di una vera e propria presa in carico della persona e della coppia, così da garantire una adeguata informazione anche sulla prevenzione della fertilità e individuare subito gli interventi sanitari appropriati.

La proposta poi intende trovare una soluzione per i tanti nodi irrisolti della Legge 40/2004 che regolamenta la materia della procreazione medicalmente assistita. C’è ancora troppa confusione, sia tra le coppie che tra gli operatori, e s’impone l’urgenza di armonizzare la normativa dopo l’eliminazione dei divieti operata dalla Corte Costituzionale su fecondazione eterologa, diagnosi pre-impianto e crioconservazione gli embrioni.

La donazione degli embrioni, di cui si parla da anni, è un’esigenza oggettiva e sarebbe di beneficio per altre coppie infertili, in un’ottica di solidarietà e beneficialità: il testo predisposto prevede un iter specifico e dettagliato da rispettare, il necessario consenso informato delle coppie coinvolte, le regole per i centri medici e l’affidamento ad un organismo pubblico competente per la verifica dei requisiti e il controllo sulle procedure.

Applicazione nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)
Un altro appuntamento non più rinviabile è rappresentato dall’applicazione dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in cui da oltre un anno le terapie riproduttive sono inserite. “Questo obiettivo commenta Antonino Guglielmino, Presidente Società Italiana della Riproduzione Umana – è presupposto fondamentale per garantire, in modo omogeneo nell’intero territorio nazionale, l’accesso alle cure a tutte le coppie che aspirano ad avere un figlio”.

La Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, Marialucia Lorefice, presente all’incontro, si è dichiarata disposta ad iniziare un percorso, anche attraverso un’attività di indagine conoscitiva, finalizzato a rispondere alle istanze da lei raccolte nel corso del confronto con la SIRU.

“L’obiettivo del nostro Governo è quello di garantire una sanità equa e accessibile a tutti, anche quando si parla di PMA. Per quanto riguarda l’inserimento della PMA nei Lea, è necessario pervenire presto alla definizione delle tariffe a livello nazionale” ha dichiarato Marialucia Lorefice.

Linee guida in PMA
Altrettanto importante è l’elaborazione delle linee guida che la SIRU è stata di recente abilitata dal Ministero della Salute a proporre al CNEC (Centro Nazionale per l’Eccellenza Clinica, la qualità e la sicurezza delle cure). Il nuovo Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG) ha visto la luce con la legge Gelli (24/2017), sistema che fa capo al CNEC, organo dell’Istituto Superiore di Sanità: come altri paesi occidentali, l’Italia si è di fatto munita di uno strumento moderno e ambizioso per affrontare la grave crisi globale dei Sistemi Sanitari.

“La SIRU – sottolinea Edgardo Somigliana, dell’Università degli Studi di Milano e coordinatore de Comitato tecnico-scientifico della SIRU – vuole cogliere e vincere questa sfida, elaborando una proposta centrata sulla sostenibilità, in linea con la filosofia generale di SNLG e CNEC. Maestri di una Medicina equa e sostenibile sono gli inglesi, che già nel 1999 hanno creato il NICE (National Institute of Clinical Excellence), al quale s’ispira il nostro CNEC. La SIRU si propone quindi di riprendere proprio le linee guida NICE, traducendole ed adattandole alla nostra legislazione: una scelta strategica molto responsabile che porrebbe il nostro paese all’avanguardia”.

Il Congresso si è concluso con l’impegno condiviso e unanime a lavorare sulla nuova proposta di legge e sulla stesura delle linee guida cliniche entro il 2019, per rendere esigibili dalle coppie – in tempi brevi – trattamenti sicuri e improntati alle buone pratiche mediche, in modo omogeneo in tutto il territorio nazionale.

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