Disforia di genere, condizione o patologia? Convegno all’Università di Padova

Padova, 27 ottobre 2021 – Il 29 ottobre a partire dalle ore 14.00, presso l’Aula Morgani dell’Università degli Studi di Padova, si riunirà il Gruppo Interdisciplinare Incongruenza di Genere (GIIG) che rappresenta il punto di riferimento per i soggetti transgenger che si rivolgono all’Azienda Ospedale-Università di Padova.

Questo gruppo, voluto e coordinato dal prof. Andrea Garolla del Centro di Andrologia e Medicina della Riproduzione diretto dal prof. Alberto Ferlin, costituisce a Padova un team in grado di affrontare in modo interdisciplinare la problematica di quei soggetti che, nascendo con un genere diverso da quello percepito, ambiscono a transitare al genere opposto. Si tratta di una condizione rara la cui incidenza tuttavia è andata crescendo negli ultimi anni, verosimilmente a causa dei notevoli mutamenti socio-culturali, e che pertanto sempre più frequentemente i medici endocrinologi si trovano ad affrontare.

L’evento, intitolato “Disforia di genere una condizione o una patologia?” è organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Medicina dell’Università degli Studi di Padova e vedrà riuniti alcuni tra i maggiori esperti Italiani che si occupano di questa condizione. L’incontro, al quale parteciperanno i medici specialisti, i pazienti e le Associazioni che li rappresentano sul territorio, ha come obiettivo la migliore comprensione di questa condizione e delle comorbidità che ad essa si possono associare, ponendo l’attenzione agli attuali standard terapeutici ed alle strategie di follow-up.

I temi che verranno affrontati durante il pomeriggio di lavori scientifici sono quelli riguardanti gli aspetti epidemiologici, endocrini, psicologici, sessuologici, chirurgici e nutrizionali di questa condizione, che può manifestarsi con varianti molto diverse da soggetto a soggetto. Vi sono infatti pazienti che aspirano ad una transizione completa da maschio a femmina o da femmina a maschio (soggetti binari rispettivamente MtoF e FtoM) e pazienti fluidi, ovvero soggetti che desiderano rimanere in un limbo che conservi sia caratteristiche di mascolinità che di femminilità (non binari).

Durante l’incontro verranno presentati anche nuovi risultati degli studi del gruppo di Padova che segue questa problematica da circa 11 anni ed attualmente ha in follow-up cronico oltre 100 pazienti. Dai dati epidemiologici e clinici di questi soggetti, è emerso che già al momento della diagnosi essi presentano un quadro di aumentata fragilità ossea, nel confronto con la popolazione generale di pari età, e che questa condizione è più severa nei soggetti MtoF.

Inoltre il prof. Carlo Foresta, fondatore del centro di Andrologia padovano, terrà una relazione dal titolo “I giovani e le nuove forme di sessualità”. Infine, a nome del gruppo interdisciplinare, sarà lanciata una proposta di un percorso istituzionale che garantisca a tutti i pazienti uno standard minimo e condiviso di trattamenti.

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