Cuore e Psiche. Al Gemelli esperti a confronto per indagare sulle profonde e poco conosciute interazioni

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Il Convegno promosso da cardiologi e psichiatrici dell’Università Cattolica – Fondazione Policlinico A. Gemelli oggi e domani al Residenza di Ripetta di Roma

università-cattolica-internoRoma, 30 settembre 2016 – Il cuore inizia a pulsare nel feto alla 4a settimana dal concepimento, continua ininterrottamente finché lo spegnersi del suo battito decreta la fine dei giorni. Autonomo, dunque, poco si sa delle sue interazioni con la psiche, capace di rallentarlo fino quasi a fermarlo in alcune condizioni di stress acuto, come nella sindrome di takotsubo o di crepacuore, così come di portarlo ad ammalarsi progressivamente a causa di ansia e depressione.

Ai rapporti cuore e psiche è dedicata la prima edizione del convegno nazionale che si svolge a Roma, presso Residenza di Ripetta, oggi 30 settembre e domani 1 ottobre. Il convegno, patrocinato dall’Università Cattolica – Fondazione Policlinico A. Gemelli presieduta dai professori Filippo Crea e Luigi Janiri e la direzione scientifica della professoressa Leda Galiuto, riunisce, per la prima volta in Italia e non solo, le competenze di cardiologi, psichiatri e psicologi intorno ai temi legati alle profonde, interessanti e ancora poco conosciute interazioni tra cuore e psiche.

“Un cuore malato – afferma Leda Galiuto – per patologia organica (infarto, interventi chirurgici, trapianto) può provocare gravi ripercussioni sulla psiche. Un posto a parte e di grande privilegio all’interno del convegno è riservato al cuore delle donne e quello degli sportivi”. Il minicorso della giornata iniziale approccerà le problematiche legate all’utilizzo dei farmaci psichiatrici nei cardiopatici e dei farmaci cardiologici nei malati psichiatrici, minicorso che si avvarrà del contributo di valenti farmacologi.

Due tavole rotonde arricchiranno i lavori scientifici, contribuendo alla discussione di temi sociali e culturali legati a cuore e psiche nella storia, nel cinema, nella letteratura e alla trattazione multidisciplinare dell’immagine femminile nel percorso di cura. Il convegno è aperto alla partecipazione di medici, cardiologi, psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, nonché di storici, filosofi, sociologi, esperti di comunicazione.

fonte: ufficio stampa

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