CUEM Young Edition 2017. Giovani endocrinologi a confronto

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Milano, 8 luglio 2017 – E’ dedicata agli specializzandi e agli endocrinologi Under 35 la CUEM Young Edition 2017 che si è tenuta la sera del 6 luglio a Milano. I partecipanti, divisi in gruppi, hanno preparato e discusso casi clinici e risposto a quiz su tematiche correlate al programma del Congresso sotto l’occhio attento dei senior.

L’iniziativa, dedicata alle giovani generazioni di medici ha visto la partecipazione di oltre 30 endocrinologi provenienti da tutte le Scuole del Paese che si sono sfidati in una serie di casi clinici interattivi.

Acromegalia (la malattia che aumenta le dimensioni di arti, volto e organi interni) e ipofosfatasia (malattia rara, caratterizzata da un difetto di mineralizzazione delle ossa e dei denti e da deficit dell’attività della fosfatasi alcalina sierica e ossea) gli argomenti principali su cui i gruppi di lavoro hanno affilato le armi della loro competenza.

Moderati dalla dottoressa Anna Maria Formenti dell’Università di Brescia e dal Dr. Stefano Frara dell’Università Vita Salute San Raffaele di Milano hanno messo il massimo impegno in vista di un premio molto appetibile per il loro curriculum. Il CUEM ha infatti messo in palio la possibilità di cimentarsi con la preparazione di una review da parte del gruppo vincitore sulla prestigiosa rivista internazionale Endocrine di cui è Editor-in-Chief il Prof. Andrea Giustina, Professore Ordinario di Endocrinologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e Presidente eletto della Società Europea di Endocrinologia.

Vincitrice è risultata la squadra composta da Giovanni Capodicasa (Messina), Laura Croce (Pavia), Silvia Ippolito (Varese), Michela Locaso (Modena), Sara Pinto (Pavia), Valeria Del Gatto (Roma) e Giulia Rodari (Milano).

“Questa serata è stata pensata per avvicinare al Congresso i giovani delle Scuole di Specializzazione – ha spiegato il prof. Andrea Giustina, Presidente del CUEM – ma anche per renderli protagonisti e non solo fruitori dell’aggiornamento e della cultura endocrinologica, per stimolare i giovani ad affinare le tecniche del ‘team building’ del lavoro di gruppo dato che l’endocrinologia è una delle branche mediche a maggior tasso di multidisciplinarietà ed infine per avviare i giovani migliori all’amore per la ricerca scientifica e dell’academic publishing”.

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