Covid, l’infettivologo Bassetti: “15 milioni tra anziani e fragili senza dose booster, accelerare con loro prima di pensare ai ventenni”

Prof. Matteo Bassetti

Roma, 10 dicembre 2021 – “La situazione è molto cambiata nell’ultima settimana. Abbiamo visto un aumento importante di ricoveri che non vedevamo da tempo. Abbiamo visto soprattutto dei 50-60enni non vaccinati arrivare in pronto soccorso poi in reparto e rapidamente intubati in terapia intensiva”. Così il prof. Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, intervenuto nel corso della trasmissione Restart 264 condotta da Aurora Vena e Lorenzo Capezzuoli Ranchi su Cusano Italia TV.

“Mi rivolgo alle persone che non si sono ancora vaccinate: fatelo, perché la velocità della variante Delta nei confronti delle persone più giovani è impressionante. Non ascoltate quelli che dicono che i vaccini non funzionano, venite a farvi un giro qui in reparto per vedere le persone non vaccinate come stanno”.

Sui tempi per la dose booster. “Ad oggi abbiamo fatto quasi 10 milioni di terze dosi, ma ci sono ancora circa 15 milioni tra anziani e fragili che devono ancora ricevere la dose booster. Quindi, anziché pensare di andare a fare a qualche ventenne la vaccinazione booster dopo 3 mesi, cerchiamo di dedicarci a tutte quelle persone per le quali sono già passati 5-6 mesi dalla seconda dose e hanno tutta l’urgenza di fare il booster. Nei nostri ospedali iniziamo a vedere persone ammalate che hanno fatto le prime due dosi 7-8 mesi fa, per cui arrivano magari con forme non gravissime, ma comunque devono essere ricoverate”.

Sui no vax in tv. “Secondo me lo spazio che è stato dato in tv negli ultimi 6 mesi alla componente complottistica-no vax è stato esagerato. Gran parte di quello che sta accadendo oggi nei nostri reparti è colpa della tv italiana che ha guardato unicamente all’audience senza guardare alla qualità. Bisogna fare del servizio pubblico, del servizio informativo corretto. Troppo spazio ad una minoranza molto rumorosa e troppo poco spazio ad una minoranza degli italiani che seguono le regole”.

Sulla possibilità di una quarta dose. “Io credo che la quarta dose sarà inevitabile, bisognerà capire quando, non certo 3 mesi dopo la terza dose. Sarà una dose di richiamo magari a distanza di un anno per richiamare gli anticorpi. Non vedo quale sia il problema, io ho sempre fatto i richiami regolari per le vaccinazioni. L’importante è che ci protegga”.

Sulla variante Omicron. “Tre dosi di vaccino funzionano perfettamente, ma non è escluso che già due possano proteggere. La variante omicron dà una forma di malattia più lieve che colpisce soprattutto i più giovani. Probabilmente è più contagiosa perché si concentra di più nelle ghiandole salivari”.

(fonte: Radio Cusano Campus)

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