Covid, l’infettivologo Andreoni: “Rilevanti conseguenze dalla variante Delta per i non vaccinati”

Prof. Massimo Andreoni

Roma, 20 luglio 2021 – Sulla variante Delta. “Con la vaccinazione completa la variante non può dare malattia grave. Purtroppo ci sono tanti soggetti non vaccinati anche tra le persone fragili e ci sono alcuni soggetti vaccinati che per loro fragilità non hanno risposta al vaccino, per queste due categorie di persone le varianti sono molto pericolose. C’è una maggiore circolazione di virus a causa della variante Delta che è un pochino meno sensibile al vaccino, ma non dobbiamo mai fare confusione con il concetto di infezione e quello di malattia”, così il Prof. Massimo Andreoni, dir. Uoc malattie infettive Tor Vergata, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

“Questa variante riesce a circolare meglio anche tra i soggetti vaccinati, però in Inghilterra a fronte di 50mila casi al giorno ci sono praticamente zero persone vaccinate che finiscono in terapia intensiva. È la dimostrazione che il vaccino funziona”.

“Qualcuno dice che i giovani possiamo anche non vaccinarli perché tanto non si ammalano, io darei un po’ di attenzione sul fatto che in queste settimane stiamo vedendo soggetti giovani che hanno avuto una malattia banale, ma che hanno sequele rilevanti da questa malattia. Alcuni giovani a distanza di mesi non hanno recuperato né gusto né olfatto. Dire che i giovani non hanno problemi da questa malattia è una semplificazione”.

Sul Green pass. “Se l’obbligo di green pass per fare alcune cose può convincere qualcuno a vaccinarsi, solo per questo ben venga. Inoltre è un problema di convivenza all’interno di una comunità, io vorrei essere garantito il più possibile, quando prendo un treno preferirei avere intorno persone che essendo vaccinate hanno molte meno possibilità di essere infette e infettive. Se si parla di libertà, anche chiedere di avere la patente per poter portare una macchina potrebbe essere vista come un’eccessiva richiesta di zelo, ma diventa una salvaguardia per tutta la comunità”.

(fonte: Radio Cusano Campus)

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