Covid-19, perché vaccinare gli adolescenti. I Pediatri lo spiegano ai genitori

Il presidente FIMP Paolo Biasci: “Il Ministro Speranza e il Generale Figliuolo ci hanno chiamati a dare il nostro contributo nella campagna contro l’epidemia. Siamo pronti a occuparci della fascia 12-16, ma troppe ancora le Regioni in ritardo sugli accordi attuativi. Agire ora per farli tornare a scuola in sicurezza”

Prof. Paolo Biasci

Roma, 23 giugno 2021 – Dieci risposte ad altrettanti “perché”, pensate per far comprendere ai genitori dei ragazzi tra i 12 e i 16 anni, l’importanza di vaccinare i propri figli contro il Covid-19. Questo lo spirito del decalogo proposto dalla FIMP e condiviso in un webinar formativo che ha visto la partecipazione di oltre 1.300 iscritti.

Spiega il Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri Paolo Biasci: “Evitare una malattia pericolosa per sé e per gli altri, i rari decessi, i ricoveri per complicazioni, la sindrome Long-Covid, l’interruzione della frequenza scolastica e delle attività sociali, e poi contenere i contagi di parenti anziani e di compagni di scuola non vaccinati o non pienamente immunizzati, contribuire al controllo della pandemia e delle varianti del virus e infine creare consapevolezza dell’importanza che ciascuno faccia la propria parte anche tra gli adolescenti. Queste le nostre indicazioni per i genitori italiani che si accostano con mille domande alla vaccinazione dei loro figli adolescenti. Con l’immunizzazione dei ragazzi ci guadagna la loro salute, quella dei nonni e dell’intera comunità”.

A che punto è però la campagna vaccinale negli studi dei Pediatri di Famiglia? “Abbiamo sottoscritto ormai già tre mesi fa un Protocollo d’Intesa, rispondendo prontamente all’appello del Ministro Speranza e del Generale Figliuolo – dichiara Biasci – ma molte, troppe Regioni sono ancora indietro sugli accordi attuativi. Il documento siglato ci permetterebbe inoltre di occuparci interamente del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, liberando risorse nei Servizi di Prevenzione da dedicare ad altre attività. Noi non chiediamo altro di poter vaccinare i nostri ragazzi. Solo così potremo garantire loro un ritorno a scuola in totale sicurezza e il recupero delle coperture vaccinali”.

L’approvazione dell’uso del vaccino contro il Covid-19 anche per la fascia 12-16 anni è giunta recentemente dalle Autorità Regolatorie italiane. L’importanza dell’immunizzazione degli adolescenti nelle parole di Mattia Doria, Segretario nazionale alle Attività Scientifiche ed Etiche della FIMP: “Le nuove varianti emergono laddove i tassi di copertura vaccinale sono bassi. Ed è ormai dimostrato che i minori si ammalano con la stessa incidenza degli adulti – pur con percentuali di gravità fortunatamente più basse – e che rappresentano una potenziale fonte di diffusione del virus in tutti gli ambiti di vita frequentati: dai luoghi di aggregazione, alle palestre, alla scuola. Non va inoltre dimenticato l’impatto psicologico che il primo lockdown totale e il secondo a singhiozzo dell’inverno appena trascorso, hanno avuto sui nostri ragazzi. Dobbiamo mettere in atto tutte le misure che ci permettano di evitare che accada ancora: la vaccinazione è una di queste misure. Tanto più vincente quanto più diffusa”.

“Non dobbiamo mai abbassare la guardia sulle vaccinazioni dell’età pediatrica – dichiara Giorgio Conforti dell’Area Vaccini FIMP – non solo per il Covid-19, ma per tutte le vaccinazioni del Calendario che nel primo lockdown hanno subito un crollo, diventato poi trasversale e diffuso. La contrazione è stata meno sensibile per il Ciclo Primario (fino a 2 anni) e in quelle Regioni dove a vaccinare è il Pediatra di Famiglia. D’altro canto, è stata la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità a raccomandare di far coincidere le immunizzazioni con i Bilanci di salute, che sono passaggi chiave della nostra presa in carico del bambino. Come abbiamo voluto ricordare anche nel nostro decalogo, proteggere i piccoli è proteggere l’intera comunità. Per farlo basta un vaccino”.

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