Correlazione tra microbiota intestinale e tumore alla prostata. Challenge Award 2020 al prof. Alimonti

Il prestigioso riconoscimento – assegnato dalla Prostate Cancer Foundation – permetterà di finanziare con un contributo del valore di oltre 1 milione di dollari il lavoro del team di ricerca internazionale guidato dal prof. Andrea Alimonti e Johann de Bono per lo sviluppo di terapie innovative per la cura del carcinoma della prostata mirate a regolare il microbiota intestinale

Prof. Andrea Alimonti

Milano, 12 gennaio 2021 – Andrea Alimonti, Principal Investigator del VIMM, dell’Università di Padova, e dell’ETH di Zurigo ha conseguito per il secondo anno consecutivo il prestigioso Challenge Award assegnato dalla Prostate Cancer Foundation, una delle più importanti istituzioni attive nella ricerca del cancro alla prostata.

Tale riconoscimento viene normalmente attribuito a centri di eccellenza americani e raramente a Istituzioni Europee: il prof. Alimonti è l’unico europeo ad avere ottenuto due riconoscimenti consecutivi per il suo contributo allo sviluppo di terapie innovative in pazienti affetti da carcinoma della prostata.

Nati per finanziare team multi-istituzionali e interdisciplinari di ricercatori che conducono ricerche altamente innovative e ad alto potenziale nella ricerca sul cancro alla prostata, i PCF Challenge Awards hanno premiato nell’edizione di quest’anno 12 progetti di ricerca per un importo totale di 11 milioni di dollari.

“Mirare al microbiota ospite per invertire la resistenza terapeutica nei tumori letali della prostata” è il titolo del progetto promosso dal team di ricerca internazionale guidato dal prof. Alimonti e dal Prof. Johann De Bono per studiare il ruolo del microbiota intestinale nel cancro alla prostata.

“La priorità del nostro team è quello di coniugare scoperte fatte nel nostro laboratorio allo sviluppo clinico – ha commentato Andrea Alimonti – Negli ultimi 4 anni abbiamo attivato tre diversi protocolli clinici basati su immunoterapia per la cura del carcinoma della prostata resistente a ‘terapie convenzionali’, le cosiddette terapie ormonali. Per questi pazienti non esistono terapie attualmente efficaci a contrastare la malattia”.

In particolare, il lavoro del team di ricerca – che verrà finanziato con un grant del valore di oltre 1 milione di dollari – si concentrerà sulla attuazione di un nuovo protocollo clinico che combina una terapia standard in associazione a farmaci in grado di modificare il microbiota intestinale.

Il team svilupperà inoltre un test per identificare i pazienti con microbi sfavorevoli al fine di comprendere meglio come questi microbi influiscono sui risultati e come la loro presenza può essere ridotta con interventi mirati.

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