Coronavirus, 6 domande di AMSI e UMEM all’OMS ancora senza risposta

Roma, 9 giugno 2020 – L’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e l’Unione Medica Euro Mediterranea (Umem) insieme al Movimento Internazionale Transculturale Interprofessionale Uniti per Unire, si rivolgono all’Organizzazione Mondiale della Sanità ponendo 6 domande, augurandosi di avere risposte nell’interesse della Salute Globale e della stessa OMS, tenuto conto dei più di 7 milioni di morti e circa 400 mila contagiati nel mondo ad oggi.

Prof. Foad Aodi
  1. Come mai dopo 6 mesi dall’inizio dell’emergenza Coronavirus l’OMS dichiara adesso i consigli riguardo i guanti e il loro utilizzo nei luoghi pubblici?
  2. Come mai dopo 6 mesi dall’inizio dell’emergenza l’OMS dichiara adesso i suoi consigli riguardo l’utilizzo delle mascherine in pubblico?
  3. Chiarire una volta per tutte tutti i colpi di scena dell’idrossiclorochina impiegata contro il Covid-19 con il rispetto di tutte le indicazioni e controindicazioni, che consigliamo dall’inizio dell’epidemia anche alla luce della nostra esperienza in Africa, Asia e Libia.
  4. Più tardano ad arrivare le risposte alle nostre domande avanzate già a gennaio 2020 riguardo l’origine e la diffusione del Coronavirus in Cina, compreso la morte dei medici cinesi che hanno annunciato per primi la presenza del Coronavirus, più aumenta il numero dei paesi nel mondo che avanzano dubbi sulla gestione congiunta da OMS-Cina per combattere il Coronavirus. Chiediamo chiarimenti.
  5. Che cosa sta facendo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nei Paesi in difficoltà e in conflitto per prevenire la diffusione del Coronavirus e limitare i contagiati e morti in Africa, Medio Oriente e Yemen?
  6. Chi risarcirà i familiari dei professionisti della sanità morti e contagiati nel combattere disarmati senza mascherine e DPI, in particolare all’inizio dell’emergenza in ogni Paese, come dimostra il grafico elaborato da UMEM e Amsi in 72 paesi compreso l’Italia? Il numero nei primi giorni è alto e poi dopo le 3 settimane inizia a scendere di continuo salvo i nuovi focolai.

“Auspichiamo che l’OMS possa risponderci visto il nostro impegno continuo e indipendente e senza censura da novembre 2019 contro il Coronavirus, con i nostri rappresentanti dell’UMEM in 72 Paesi con studi e ricerche, sollevando criticità e proposte a tutte le Istituzioni. Visto che la maggioranza dei Paesi mondiali continua a criticare l’operato dell’OMS per la sua posizione debole e indecisa e non indipendente dal punto di vista economico, politico e scientifico, sarà molto difficile garantire con trasparenza e uguaglianza il diritto alla salute e alla ricerca. Per fare tutto questo ci salva solo un’alleanza sanitaria internazionale per combattere e dichiarare la fine del Coronavirus e archiviare le guerre contro la guerra anti Covid, in particolare per quanto riguarda i conflitti d’interessi industriali, farmaceutici, scientifici, vaccino e sociosanitarie”.

Cosi dichiara Foad Aodi presidente Amsi e UMEM e Membro registro esperti Fnomceo e del Gruppo di Lavoro Salute Globale Fnomceo, che esprime solidarietà a tutti i colleghi impegnati a combattere i nuovi focolai in Italia e ai colleghi di Milano risultati contagiati.

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