Cefalee, sperimentata con successo la mindfulness sui pazienti

I dati preliminari di un progetto in corso all’IRCSS Istituto Neurologico Carlo Besta dimostrano che la pratica di mindfulness, associata alle tradizionali terapie farmacologiche o in sostituzione delle stesse, può dare benefici significativi dal punto di vista clinico su pazienti adulti e adolescenti affetti da emicrania cronica, algie facciali, emicrania senz’aura ad alta frequenza e da cefalee di tipo tensivo

Milano, 14 maggio 2022 – La mindfulness, una pratica meditativa, si può esguire in ospedale per affrontare alcuni tipi di mal di testa: la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta è la prima nel nostro Paese a sperimentarla. Ne parla, nella settimana dedicata alle cefalee (dal 9 al 15 maggio), la dott.ssa Licia Grazzi, Responsabile del Centro Cefalee del Besta che sta verificando – con ottimi risultati – l’utilità della mindfulness su adulti e adolescenti affetti da emicrania cronica, algie facciali atipiche, emicrania senz’aura ad alta frequenza e cefalee di tipo tensivo.

All’Istituto Neurologico Besta sono oggi sono in corso alcuni studi: del primo i risultati sono in fase di pubblicazione e stanno dimostrano gli effettivi positivi su diverse categorie di pazienti. Ma l’interesse sull’applicazione della mindfulness è sempre più alto da parte della comunità scientifica, tanto che la rivista Jama, di recente, ha dedicato all’argomento un intero editoriale.

Dott.ssa Licia Grazzi

“Attualmente stiamo svolgendo un programma che prevede sedute online su piccoli gruppi di pazienti – spiega la dottoressa – I destinatari sono adulti con emicrania cronica sottoposti a un trattamento di disintossicazione da farmaci, pazienti con algie facciali atipiche che associano la terapia farmacologica a quella comportamentale, adolescenti con emicrania senza aura ad alta frequenza o cefalee di tipo tensivo”.

“Questo trattamento è utile anche per chi convive con il dolore e deve ridimensionare l’uso dei trattamenti farmacologici cercando di usare i farmaci in modo più adeguato: la mindufulness è una pratica di meditazione antichissima, che insegna a prestare attenzione al ‘qui e ora’ e ad ‘accettare tutto quello che arriva in maniera non giudicante e accogliente’. I pazienti possono ‘essere educati alla gestione del dolore e a gestire le situazioni di crisi del dolore”, approfondisce la dott.ssa Grazzi, che afferisce alla Neurologia 3 – Neuroalgologia del Besta.

La mindfulness è la modalità di prestare attenzione, momento per momento in modo intenzionale e non giudicante, con l’obiettivo di ridimensionare e gestire la sofferenza e di raggiungere un’accettazione di sé attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza, lavorando anche con approcci di terapia comportamentale che sono affini alla mindfulness e che la includono (per esempio la Acceptance and Commitment Therapy -ACT).

I dati preliminari su questa sperimentazione sui piccoli gruppi di pazienti adulti e adolescenti verranno presentati al prossimo congresso della European Academy of Neurology, mentre altri studi pilota sono ancora in corso.

“Stiamo svolgendo uno studio su 180 pazienti particolarmente difficili, con diagnosi di emicrania cronica e medication overuse (eccessivo uso di sintomatici): il ministero della Salute ha accettato il progetto di ricerca finalizzata dedicato a questi pazienti – prosegue la neurologa – Grazie alle sedute di mindfulness i pazienti ora riescono a mantenere il vantaggio clinico ottenuto dopo il ciclo di disintossicazione e con terapia farmacologica di profilassi e hanno imparato a gestire più adeguatamente l’uso di farmaci sintomatici. Abbiamo superato il primo step anche di uno studio multicentrico che utilizza la mindfulness su pazienti in età pediatrico-adolescenziale dove cerchiamo di usare trattamenti farmacologici il meno possibile”.

Oggi per la cura del mal di testa esistono anche farmaci di nuova generazione che hanno dimostrato efficacia e sicurezza: “Sono indicati però in caso di emicrania per più di quattro giorni al mese e con conseguenze di significativa disabilità e almeno tre insuccessi terapeutici di profilassi farmacologiche specifiche nel passato come previsto dalla AIFA; alcuni limiti per la loro prescrizione sono stati dati dalla stessa AIFA e dobbiamo per ora rispettarli”, specifica la dottoressa.

I tipi di mal di testa però sono tanti e tutti diversi con differente manifestazione clinica e per ognuno ci può essere una soluzione specifica: dall’emicrania con aura o senza aura alla emicrania cronica, dalla cefalea a grappolo alla cefalea tipo tensivo, per ogni caso ci si deve affidare allo specialista.

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