Cancro della prostata, medicina nucleare per localizzare e “stadiare” il tumore

Prof. Francesco Ceci, Istituto Europeo di Oncologia: “Le potenzialità della Medicina Nucleare sono enormi e ancora sotto-utilizzate. Il mio obiettivo qui allo IEO è di aumentare la disponibilità di radiofarmaci, e ampliare l’utilizzo della teranostica che ad oggi è impiegata principalmente per la cura dei tumori neuroendocrini”

Milano, 6 maggio 2021 – La Medicina Nucleare dell’Istituto Europeo di Oncologia, sotto la guida del neo Direttore Francesco Ceci, moltiplica le possibilità di diagnosi e cura del tumore prostatico, grazie all’ introduzione della nuova PET con PSMA.

“L’antigene prostatico specifico di membrana (PSMA) è una proteina che si trova a livelli elevati in oltre il 95% dei tumori della prostata – spiega Ceci, uno dei massimi esperti internazionali nello studio del PSMA – Legando piccole molecole al Gallio, dotato di una piccola carica radioattiva, otteniamo un tracciante, rilevabile dall’esame PET, che si posiziona specificamente sulle cellule che contengono PSMA, segnalando la presenza di tumore. Questo è il principio di funzionamento della PET con PSMA, che ha dimostrato maggiore sensibilità e accuratezza, rispetto alle tecniche convenzionali (TC o scintigrafia ossea), nel localizzare e soprattutto nello “stadiare” il tumore, cioè determinare il suo stato di avanzamento. Inoltre ha la capacità di individuare prima e meglio le recidive”.

“Questo vantaggio è fondamentale nell’indirizzo ottimale delle terapie. È indubbio che i centri che dispongono di PET con PSMA, migliorano sensibilmente la loro offerta terapeutica. Questo vale ancor di più per IEO, che vanta anche l’eccellenza nella risonanza magnetica, nella radioterapia e nella chirurgia robotica. Con l’integrazione sotto un solo tetto di tutte le discipline d’avanguardia, IEO è un unicum in Italia e si candida a diventare il punto di riferimento per il tumore della prostata”.

Allo IEO è stato creato un team multidisciplinare che comprende ricercatori e medici esperti in tutte le discipline che insieme possono farsi carico del paziente che si trova a gestire una diagnosi di cancro alla prostata. Con strumenti e tecniche di dry lab (le immagini) e wet lab (le provette) il team ha l’obiettivo di offrire a tutti i pazienti la medicina di precisione, vale dire il miglior trattamento possibile per ogni persona, utilizzando gli strumenti più avanzati, come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata.

“Siamo tra i primi in Italia anche nella teranostica, vale a dire l’uso degli isotopi radioattivi sia per la diagnosi che per la cura – continua Ceci – Le molecole che si legano al PSMA possono essere associate ad altri isotopi, come il Lutezio-177, utilizzabili a scopo terapeutico: una volta posizionato sulla cellula tumorale, il radioisotopo rilascia la carica radioattiva ai tessuti circostanti in un raggio di pochi millimetri, distruggendo il tumore”.

“Le potenzialità della Medicina Nucleare sono enormi e ancora sotto-utilizzate. Il mio obiettivo qui allo IEO è di aumentare la disponibilità di radiofarmaci, e ampliare l’utilizzo della teranostica che ad oggi è impiegata principalmente per la cura dei tumori neuroendocrini. Oltre al tumore della prostata, stiamo studiando nuovi traccianti, per cercare nel prossimo futuro di estendere le terapie con radioisotopi ad altri tumori come il tumore della mammella, dell’ovaio e del polmone” conclude Ceci.

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