Campagna “Viva!” 2017. Lezioni di manovre di rianimazione cardiopolmonare al Gemelli

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Il 16 e il 17 ottobre nella hall del Policlinico formazione e addestramento per studenti, operatori sanitari e cittadini in occasione della Giornata di Sensibilizzazione all’arresto cardiaco “European Restart a Heart Day” promosso da IRC e ERC

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Roma, 14 ottobre 2017 – Ogni volta che si verifica una morte per mancanza di dispositivi salvavita o perché non si sa cosa fare in situazioni di emergenza si lancia l’allarme sulla necessità di trasformare musei, scuole, impianti sportivi in luoghi “cardio-protetti” grazie alla formazione del personale sulle manovre di rianimazione e sull’uso dei defibrillatori.

Ancora molti luoghi aperti al pubblico non sono attrezzati adeguatamente per garantire la sicurezza dei cittadini nonostante l’importanza della rianimazione cardiopolmonare precoce e dell’uso dei defibrillatori nelle situazioni di arresto cardiocircolatorio siano da decenni riconosciuti.

Con il venir meno della capacità contrattile del cuore e la conseguente mancanza di ossigeno ai tessuti, in particolare alle cellule cerebrali, si producono lesioni che diventano irreversibili dopo pochi minuti di assenza di circolo. Tuttavia, se la rianimazione cardiopolmonare viene iniziata subito da un testimone, le possibilità di sopravvivenza raddoppiano ma purtroppo la maggior parte delle persone non sa come iniziare tali manovre nella maniera più efficace e immediata.

Attraverso procedure semplici e praticabili anche da “soccorritori non professionisti”, nell’attesa che arrivi personale qualificato o che sia disponibile un defibrillatore, la rianimazione cardiopolmonare ben condotta consente l’immediato supporto delle funzioni vitali di base (BLS – Basic Life Support), evitando l’anossia e l’irreversibilità dei danni.

Al fine di diffondere la conoscenza delle manovre di rianimazione cardiopolmonare, in occasione della Giornata di Sensibilizzazione dell’arresto cardiaco “European Restart a Heart Day”, promossa dal Parlamento Europeo e realizzata in Italia da IRC (Italian Resuscitation Council), la hall del Policlinico Gemelli si trasformerà, lunedì 16 e martedì 17 ottobre, dalle 9.00 alle 13.00, in una grande aula dedicata alle esercitazioni su queste manovre salvavita grazie al team dei medici dell’Istituto di Anestesiologia e Rianimazione dell’Università Cattolica diretto dal prof. Giorgio Conti e dell’Area di Anestesiologia e Rianimazione del Policlinico Gemelli, diretta dal prof. Massimo Antonelli.

Nelle due mattinate saranno allestite dieci stazioni di addestramento per far conoscere al pubblico presente, agli studenti e agli operatori sanitari le manovre di rianimazione cardiopolmonare (BLS) e di defibrillazione da praticare in caso di arresto cardiorespiratorio.

È di fondamentale importanza sensibilizzare anche i ragazzi sui temi dell’arresto cardiaco. Per questo Italian Resuscitation Council in collaborazione con European Research Council sostiene la Campagna Mondiale “Kids Save Lives” e ha realizzato una fiaba multimediale scaricabile gratuitamente su tablet e smartphones per apprendere cosa si deve fare in caso di arresto cardiaco e di ostruzione delle vie aeree. La fiaba, dedicata ai ragazzi tra i 6 e i 10 anni è stata riprodotta anche in versione cartacea. In occasione di Viva! 2017 IRC donerà totem personalizzati contenenti la fiaba “Un picnic mozzafiato” in molti ospedali e reparti pediatrici italiani. L’espositore con la fiaba è stato donato anche ai reparti pediatrici del Policlinico Gemelli con l’obiettivo di creare punti di lettura dedicati ai piccoli pazienti e alle loro famiglie e di sensibilizzare la collettività su un argomento di vitale importanza, cominciando dalla comunicazione verso i più piccoli, fin dalla più giovane età.

“In Europa l’arresto cardiaco – afferma il dott. Andrea Scapigliati, Dirigente Medico dell’Unità Operativa di Cardioanestesia e Terapia intensiva cardiochirurgica del Policlinico Gemelli e Vice Presidente di Italian Resuscitation Council – colpisce ogni anno più di 500.000 persone. Quando si ferma la circolazione del sangue, ciò provoca un’immediata mancanza di ossigeno al cuore e al cervello e, in assenza di rianimazione cardiopolmonare, nel giro di pochi minuti questi organi vengono danneggiati irrimediabilmente. Se i testimoni di un arresto cardiaco  – continua Scapigliati – iniziano la rianimazione cardiopolmonare (RCP) prima dell’arrivo dell’ambulanza, le possibilità di sopravvivenza della vittima aumentano di due-tre volte rispetto ai casi in cui la RCP non viene iniziata”.

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