BRCA e tumore ovarico: sfide e opportunità. Meeting scientifico al Policlinico Gemelli

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Giovedì 27 settembre presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS un meeting scientifico di patologia oncologica sulla gestione della donna “ad alto rischio genetico” promosso dal Dipartimento Scienze della Salute della Donna e del Bambino

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Roma, 26 settembre 2018 – Si stima che circa il 7-8% dei tumori femminili della mammella e circa il 10% di quelli dell’ovaio presentino una situazione di predisposizione ereditaria, ma dagli ultimi dati emerge che le forme di carcinoma ovarico correlate ai geni BRCA 1-2 siano stimate intorno al 30%. Pur rappresentando una minore percentuale di tutte le forme tumorali che interessano questi organi, si tratta tuttavia di patologie oncologiche che hanno un enorme impatto clinico e sociale.

A questo argomento è dedicato il corso “BRCA e tumore ovarico: sfide e opportunità”, che si svolgerà giovedì 27 settembre, dalle ore 9.00 alle ore 17.00, presso il Dipartimento Scienze della Salute della Donna e del Bambino della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS (Aule 505-506-507-508).

Il tema, diventato molto conosciuto per l’“effetto Angelina Jolie”, sottoposta a mastectomia preventiva per combattere il rischio cancro, nasconde ancora molte luci e ombre e spesso manca della corretta informazione non solo per le pazienti, ma anche per specialisti nel settore quali ginecologi, oncologi, medici di base.

La gestione della donna ad alto rischio genetico rimane infatti ancora controversa e difficile, richiedendo un complesso percorso multidisciplinare. Inoltre, la presenza della mutazione implica non solo specifici programmi di prevenzione ma, con lo sviluppo di farmaci a target molecolare specifico, come gli inibitori di PARP, orienta verso la scelta di terapie mirate, per le pazienti affette da carcinoma ovarico e portatrici della mutazione.

“L’innovazione del corso proposto – spiega la dottoressa Vanda Salutari, UOC Ginecologia Oncologica Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – risiede nel fatto che mediante una integrazione tra strumenti diagnostici, panel multidisciplinare di esperti e live surgery si ripercorrerà il percorso diagnostico terapeutico della donna con mutazione del gene BRCA 1-2, dividendo la problematica per le pazienti che hanno già sviluppato una neoplasia dell’ovaio e per la donna sana portatrice della mutazione”.

Il corso vuole enfatizzare la migliore prognosi per le pazienti con carcinoma ovarico BRCA mutate e la possibilità per loro di ricevere farmaci innovativi quali gli inibitori di PARP che hanno cambiato la storia del trattamento del carcinoma ovarico. Inoltre verrà affrontata da esperti e leader nel settore la tematica dell’esecuzione del test per il BRCA, la modalità, l’accesso, le indicazioni.

“Un altro aspetto importantissimo – continua il dottor Salvatore Gueli Alletti, UOC Ginecologia Oncologica Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – sarà la gestione della paziente sana portatrice della mutazione la quale deve essere sottoposta a un accurato counselling genetico e misure preventive in quanto ad elevato rischio di sviluppare tumori della mammella e dell’ovaio.Tra le misure preventive importantissima è la chirurgia profilattica, soprattutto nel tumore ovarico per cui il corso offrirà la possibilità mediante collegamenti in live surgery di seguire l’iter diagnostico terapeutico con tecnologie innovative e mini invasive”.

“L’approccio percutaneo rappresenta l’ultima frontiera della chirurgia mininvasiva – spiega il professor Giovanni Scambia, Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute della Donne e del Bambino. Minimizza l’impatto della chirurgia sulla paziente; l’invasività ridotta al minimo con questo approccio ‘scarless’ supera la sfera puramente clinica con un significativo impatto sulla sfera psicologica della paziente. Infatti una “surgical experience” minima come quella proposta dal nostro centro, impatta minimamente la sfera psicologica di una paziente che si sottopone ad annessiectomia senza una patologia in essere ma sulla sola base di un rischio potenziale”.

Infine, il corso affronterà l’importante tematica della preservazione della fertilità nelle donne sane portatrici della mutazione genetica BRCA 1 e 2, gli aspetti psicologici, della qualità di vita e il trattamento della menopausa precoce indotta da una eventuale chirurgia profilattica.

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