BPCO, 20 mila casi nell’Aretino. Le novità dalla Pneumologia dell’ospedale San Donato

logo-azienda-usl-toscana-sud-est-arezzo

pneumologia-arezzo

Arezzo, 14 novembre 2017 – Domani, mercoledì 15 novembre, ricorre la Giornata mondiale della BPCO (Bronco-pneumopatia cronica ostruttiva), con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie dell’apparato respiratorio.

La BPCO è un’infiammazione cronica dei bronchi e dei polmoni con ridotto flusso aereo bronchiale soprattutto nell’espellere l’aria che viene intrappolata  nei polmoni. E’ causata pertanto dalla combinazione variabile di bronchite cronica e enfisema polmonare.

In tutto il mondo, la BPCO colpisce 329 milioni di persone, quasi il 5% della popolazione mondiale. Dal 2014 è classificata come la terza causa di morte, con oltre 3 milioni di decessi.
Il numero dei morti è destinato ad aumentare per gli alti tassi di fumatori e per l’invecchiamento della popolazione. Infatti, il fumo di tabacco è la causa più comune della condizione mentre l’inquinamento e la genetica rivestono un ruolo minore.

Ad Arezzo, i dati sulla BPCO si allineano a quelli nazionali e europei, con una prevalenza di circa 20 mila pazienti, di cui circa un migliaio è già in ossigenoterapia domiciliare e qualche centinaia anche in ventilazione meccanica domiciliare.

“La malattia si manifesta a partire dai 50 anni con il massimo picco di incidenza tra i 60 e i 75, ma a volte i casi vengono diagnosticati anche prima, specie in forti fumatori – spiega il direttore della Pneumologia e UTIP del San Donato, Raffaele Scala – Bisogna sospettare la BPCO quando, specie in soggetti a rischio cioè forti fumatori, è presente tosse con catarro per 3 mesi all’anno da almeno 2 anni. Quando viene riferita difficoltà respiratoria durante le attività fisica, la malattia è già in una fase più avanzata. Purtroppo, tosse e catarro vengono considerati come disturbi normali dal fumatore e questo ritarda la diagnosi e la terapia”.

La Pneumologia e UTIP dell’ospedale San Donato di Arezzo sono all’avanguardia in materia. Le risposte sono date da tutta l’equipe, non solo medici ma anche infermieri e fisioterapisti.
La prima certezza consolidata è che la diagnosi di BPCO è disponibile grazie allo studio completo della respirazione (spirometria, test del cammino, emogasanalisi) eseguito nel laboratorio di Fisiopatologia respiratoria.

Sono gli infermieri del servizio, grazie alla lunga esperienza maturata sul campo, a eseguire i complessi test necessari per la diagnosi e la valutazione di gravità della malattia anche in quei soggetti il cui il grado di collaborazione può essere problematico, vista l’età spesso avanzata dei pazienti. La seconda certezza è che grazie ai 4 posti letto di UTIP, la Pneumologia di Arezzo da molti anni è all’avanguardia nel trattamento della grave insufficienza respiratoria da riacutizzazione di BPCO mediante attento monitoraggio e trattamento con ventilazione non invasiva.

Quando necessario, si ricorre anche alla nuova tecnica di “decapneizzazione”, che consente la rimozione extracorporea di eccesso di anidride carbonica. Quando il catarro diventa un problema non risolvibile dalla manovre fisioterapiche, l’equipe medica è in grado di eseguire una broncoscopia durante la ventilazione in maschera evitando l’intubazione e la tracheotomia.

Di recente attivazione è il servizio educazionale che consente di imparare correttamente l’uso delle terapie inalatorie da effettuare a domicilio. Il progetto viene attuato all’interno della Fisiopatologia Respiratoria.

Altra novità è la sperimentazione di un ambulatorio integrato medico-infermiere con la figura dell’infermiere come professionista responsabile dell’assistenza ai pazienti cronici (molti con BPCO) in trattamento con ossigeno e ventilazione meccanica. Si tratta dell’infermiere case manager che già segue il progetto di telemedicina e la formazione di coloro che si occupano dei pazienti a casa, cosiddetti badanti o caregiver.

Grazie ad un progetto finanziato dal Calcit e approvato dalla Fondazione Cesalpino, questo infermiere funziona da “ponte” tra la pneumologia e UTIP di Arezzo e il domicilio mediante un servizio di teleassistenza e telecontrollo che coinvolge molti pazienti con BPCO.

In occasione della Giornata della BPCO, i pazienti o familiari possono scrivere alla mail raffaele.scala@uslsudest.toscana.it. In base al numero di mail ricevute, il direttore pianificherà un incontro con i cittadini in ospedale per rispondere a tutte le domande necessarie, dopo una breve presentazione sulla malattia e sui servizi che offre la Pneumologia UTIP di Arezzo.

Salva come PDF
Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Ricordiamo a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista.

Potrebbe anche interessarti...