Batteri e vampiri, minacce che tornano. Uno spot per promuovere il buon uso degli antibiotici

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Ricky Tognazzi testimonial e protagonista di una grande iniziativa di sensibilizzazione: uno spot per il web racconta il rischio emergente dei superbatteri resistenti agli antibiotici attraverso la metafora del “supervampiro”. L’iniziativa, promossa dalla SITA – Società Italiana Terapia Antinfettiva, vuole ricordare a tutti i cittadini l’importanza di usare bene gli antibiotici, seguendo 4 regole: assumerli sempre dietro prescrizione del medico, non assumerli per curare raffreddore e influenza, rispettare le dosi prescritte, non interrompere la terapia. Contro l’emergenza dei superbatteri in campo anche le Nazioni Unite: all’Assemblea Generale, 193 Capi di Stato hanno sottoscritto una dichiarazione politica congiunta sulle linee guida mondiali

antibiotici-pillole-farmaciRoma, 20 ottobre 2016 – Il ritorno di una minaccia che sembrava consegnata definitivamente al passato. L’irruzione di un “supervampiro” tra gli abitanti di un villaggio che si erano liberati dei vampiri ma poi avevano abusato del rimedio. È la chiave originale scelta dalla SITA – Società Italiana Terapia Antinfettiva, presieduta dal prof. Claudio Viscoli, Direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Università di Genova, IRCCS San Martino-IST Genova, per raccontare l’incombente pericolo dei superbatteri, i batteri in grado di resistere a tutti o quasi gli antibiotici disponibili.

Un’emergenza globale che preoccupa ormai i Governi e le Organizzazioni internazionali: solo poche settimane fa a New York, durante l’Assemblea Generale dell’ONU, 193 Capi di Stato hanno sottoscritto una dichiarazione politica congiunta sulle linee guida mondiali per la lotta alla resistenza antimicrobica. Prima del 2016 solo HIV/Aids, malattie croniche ed Ebola erano arrivati all’Assemblea generale come “emergenze di salute pubblica”.

Anche l’Italia è in prima linea. “Entro il primo semestre 2017 sarà sviluppato un Piano nazionale per combattere le resistenze antimicrobiche basato sull’approccio ‘One Health’ e gli obiettivi strategici del Piano di azione globale dell’OMS – afferma Vito De Filippo, Sottosegretario di Stato alla Salute – La modifica di comportamenti non corretti passa anche attraverso campagne di comunicazione come quelle promosse da AIFA o l’iniziativa SITA, in grado di favorire un uso appropriato degli antibiotici con miglioramento della tutela della salute pubblica e dell’efficacia di questi farmaci”.

Lo spot “Il Supervampiro”, con Ricky Tognazzi protagonista, è il fulcro dell’iniziativa di sensibilizzazione “Antibiotici – La nostra difesa numero 1” promossa dalla SITA per richiamare l’attenzione della popolazione sul valore degli antibiotici e l’importanza di usare bene questi farmaci che hanno salvato milioni di vite per preservarne l’efficacia.

“Il vero rischio infatti – afferma Mario Marazziti, Presidente della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati – è quello di tornare a un’Era pre-antibiotici. Uno scenario inquietante. Bisogna intervenire. Subito”.

“Per contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza è necessario un approccio multi settoriale, in grado di coordinare all’interno di un unico piano strategico tutte le iniziative mirate alla riduzione e all’utilizzo responsabile di antibiotici, sia per uso umano che veterinario – afferma Mario Melazzini, Presidente AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco. Nell’ambito della messa a punto del Piano Nazionale per il Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza – l’AIFA partecipa ai gruppi che si stanno occupando di comunicazione e informazione, di uso corretto degli antibiotici e di ricerca e sperimentazione, con l’obiettivo di aumentare il livello di consapevolezza sull’antimicrobico-resistenza”.

Entro il 2050, le infezioni resistenti agli antibiotici potrebbero essere la prima causa di morte al mondo, con un tributo annuo di oltre 10 milioni di vite, più del numero dei decessi attuali per cancro.

“Ci rivolgiamo direttamente a tutti i cittadini perché sono loro i principali fruitori degli antibiotici e devono sapere che questi farmaci rischiano di perdere la loro efficacia – afferma Claudio Viscoli, Presidente SITA – Gli antibiotici sono gli unici farmaci il cui cattivo uso si riflette sulle generazioni future e devono essere assunti al dosaggio giusto, per il tempo giusto e allo scopo di curare le infezioni batteriche e non quelle virali”.

Assumere antibiotici senza prescrizione del medico, ridurre o aumentare la dose, interrompere la terapia prescritta, utilizzarli contro raffreddore e influenza, sono errori che favoriscono la selezione di batteri resistenti in grado di causare infezioni non curabili con le terapie antibiotiche disponibili.

“La resistenza microbica è effettivamente un problema globale e l’Italia è uno dei Paesi più esposti. Ci sono delle situazioni con infezioni da batteri che non rispondono più ad alcun antibiotico – afferma Ercole Concia, Direttore della Divisione Clinicizzata di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona – Negli ospedali italiani il 45% dei ricoverati viene trattato con antibiotici, mentre un comportamento virtuoso dovrebbe collocare quest’uso fra il 25 e il 30%. Spesso è anche il paziente che si autoprescrive antibiotici o magari li ha in giacenza dalla precedente infezione”.

In Italia le infezioni correlate all’assistenza o intra-ospedaliere colpiscono ogni anno circa 284.000 pazienti (dal 7% al 10% dei pazienti ricoverati) causando circa 4.500-7.000 decessi. Le più comuni infezioni sono polmonite (24%) e infezioni del tratto urinario (21%).

“All’interno delle strutture di assistenza vi sono persone malate, spesso anziane e fragili, che portano dispositivi medici, come ad esempio i cateteri, e sono facilmente aggredibili dalle infezioni – dichiara Annalisa Pantosti, Direttore del Reparto Malattie Batteriche Respiratorie e Sistemiche, dell’Istituto Superiore di Sanità – Acquisire un’infezione in ospedale, in seguito ad un intervento chirurgico o semplicemente in seguito alla degenza, vuol dire rimanere più a lungo in ospedale, dover sottostare a terapie più costose e complesse e in ultima analisi rischiare di morire per le complicanze dovute all’infezione”.

Come vincere la minaccia dei superbatteri? “Gli ambiti d’intervento sono tre: la ricerca di nuove opportunità terapeutiche, le misure finalizzate al controllo epidemiologico della trasmissione dei patogeni multi resistenti, accomunabili nel termine infection control, e, strettamente correlato alla seconda, il contenimento dell’uso incongruo degli antibiotici, ossia la antimicrobial stewardship”, afferma Pierluigi Viale, Direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’AOU Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna.

Fondamentali, come indicano tutti i documenti degli organismi internazionali, anche il rilancio della pratica vaccinale, in preoccupante calo, e l’uso consapevole degli antibiotici anche negli animali, secondo l’approccio One Health, vale a dire una nuova visione della salute umana e della salute animale, intese come “salute unica”.

Sul fronte delle nuove terapie, dopo anni di progressiva diminuzione degli investimenti in ricerca, le prospettive stanno cambiando e all’orizzonte vi sono nuove molecole antibiotiche. In aggiunta all’innovazione terapeutica resta fondamentale la sensibilizzazione dei cittadini sull’adozione di corrette abitudini e adeguati stili di vita.

GUARDA LO SPOT: https://www.youtube.com/watch?v=I_NFPOj2C-Q

fonte: ufficio stampa

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