Autismo, la sfida della diagnosi precoce. Esperti mondiali si riuniscono a Pisa
Pisa, 4 giugno 2025 – Venerdì, 6 giugno, esperti nazionali e internazionali arriveranno a Calambrone per il convegno nazionale dal titolo “Prevenire l’autismo? Prospettive di intervento nei bambini a rischio o con primi segni di autismo” organizzato dall’IRCCS Fondazione Stella Maris e Università di Pisa.
La possibilità di intercettare precocemente i segni di rischio per questo disturbo del neurosviluppo e mettere in atto interventi abilitativi precoci è tra i temi al centro del dibattito scientifico attuale sull’autismo. Di questo, e di molti altri temi come lo studio delle popolazioni a rischio, il ruolo centrale dei genitori nei trattamenti e i progetti in essere per l’intervento precoce si parlerà il 6 giugno insieme ai massimi esperti sia nazionali che internazionali.
Oltre 500 gli iscritti in presenza, e altrettanti da remoto, e la partecipazione alla tavola rotonda conclusiva delle associazioni Talenti Autistici, Tarta Blu e Autismo Pisa. Ad aprire il congresso una lezione del prof. Pier Francesco Ferrari, neuroetologo e direttore dell’Institut des Sciences Cognitives Marc Jeannerod di Lione, mentre arriva dal Drexel Autism Institute di Philadelphia il prof. Giacomo Vivanti, che centrerà il suo intervento sul consenso scientifico e sulle questioni aperte sugli interventi precoci.
Numeri e progetti della Stella Maris
Sono circa 900 i bambini che ogni anno ricevono una diagnosi di disturbo dello spettro autistico presso l’IRCCS Fondazione Stella Maris di Pisa, con una media di 20 a settimana. Proprio l’IRCCS Fondazione Stella Maris sta conducendo – primo in Italia – due progetti sinergici, FIRRST (Progetto sostenuto dal PNRR, che si svolge in collaborazione con l’Università e il CNR di Messina e con l’IIT di Rovereto) e PROTECT-A (sostenuto da Fondazione Italiana Autismo), dedicati proprio al riconoscimento dei segni precoci e alla loro presa in carico, sia in bambini provenienti dalla popolazione generale, sia in specifici gruppi di bambini considerati a rischio per disturbo dello spettro autistico.
Popolazioni a rischio
Oggi infatti è possibile identificare popolazioni a rischio: si tratta di bambini prematuri, o di bambini che hanno un fratello o sorella maggiore con autismo (siblings), o che mostrano difficoltà socio-comunicative che possono far pensare a un disturbo dello spettro autistico. Intervenire precocemente su questi bambini, anche a distanza, e con la partecipazione attiva dei genitori può avere un ruolo centrale nel prevenire le complicanze a lungo termine della condizione in termini di traiettoria di sviluppo e su questi punti si concentrano gli studi in corso alla Stella Maris.