Artrite, scoperto nuovo meccanismo che causa la cronicizzazione dell’infiammazione

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La ricerca congiunta tra Bambino Gesù e Consiglio Nazionale delle Ricerche apre la strada a nuovi protocolli terapeutici. Lo studio pubblicato sulla rivista scientifica RMD. Domenica 15 ottobre la Giornata mondiale del malato reumatico

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Roma, 13 ottobre 2017 – Identificato il meccanismo che causa la cronicizzazione dell’infiammazione tipica dell’artrite idiopatica giovanile nei bambini e dell’artrite reumatoide negli adulti. Lo studio congiunto tra Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e l’Istituto di Farmacologia Traslazionale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ift-Cnr) ha dimostrato come l’elevata presenza di due particolari proteine (p75NTR e proNGF) nei soggetti colpiti da queste patologie sia alla base di tale meccanismo. I risultati, pubblicati su RMD, la rivista scientifica dell’European League Against Rheumatism (EULAR), hanno messo in luce l’esistenza di un circolo vizioso che amplifica l’infiammazione (e quindi il danno) dei tessuti articolari. La scoperta apre la porta a nuove possibilità di cura.

Domenica 15 ottobre si celebrerà la Giornata mondiale del malato reumatico. Negli ultimi 10-15 anni, l’aumento delle conoscenze circa i meccanismi che portano alle malattie reumatiche e la disponibilità di farmaci biologici innovativi hanno cambiato la prognosi e la qualità di vita dei pazienti con molte malattie reumatiche. Esistono però ancora malattia e pazienti che non rispondono in maniera soddisfacenti alle terapia disponibili. Studi sui meccanismi della infiammazione sono pertanto necessari proprio con l’obiettivo di ridurre progressivamente il numero di pazienti che non riesce ad avere una qualità di vita ottimale.

Lo studio in questione riguarda il nerve growth factor (NGF), scoperto da Rita Levi-Montalcini. Il nerve growth factor o fattore di crescita nervoso è una proteina coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso.

Grazie ad una particolare tecnica è stato possibile dimostrare che nelle articolazioni infiammate dei bambini con artrite idiopatica giovanile e degli adulti con artrite reumatoide sono presenti livelli elevati sia della forma immatura di questa proteina (il proNGF, un tipo di NGF non ancora processato), sia di un’altra, il recettore p75NTR.

L’attivazione di questo recettore di NGF che lega in modo specifico la forma immatura di NGF, il proNGF, determina un aumento del rilascio di mediatori dell’infiammazione, le sostanze cioè che avviano e regolano le reazioni infiammatorie, contribuendo alla cronicizzazione della malattia e, di conseguenza, alla genesi del danno ai tessuti articolari.

“Il circolo vizioso, che coinvolge il recettore p75 di NGF e la forma immatura di NGF, chiamato proNGF – dice la dottoressa Luisa Bracci Laudiero dell’Istituto di Farmacologia Traslazionale del Consiglio Nazionale delle Ricerche – provoca la attivazione delle cellule del sistema immunitario e la conseguente amplificazione dell’infiammazione”.

L’artrite idiopatica giovanile, tra le patologie reumatologiche più diffuse, fa registrare fra i 50 e i 90 casi ogni 100 mila bambini. Secondo le più recenti stime, gli under 16 che soffrono di malattie reumatologiche sono diverse migliaia, probabilmente si tratta di circa 10 mila bambini e adolescenti. L’artrite idiopatica giovanile sistemica, la forma più grave di artrite cronica in età pediatrica, colpisce 1 bambino su 30 mila.

Le terapie attuali sono efficaci in una buona percentuale di bambini e adulti con artrite. Una migliore conoscenza dei meccanismi dell’infiammazione potrà permettere risultati ancora migliori.

“La scoperta – spiega il dottor Fabrizio De Benedetti, responsabile della Reumatologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che ha coordinato lo studio – apre nuove prospettive terapeutiche circa il possibile uso di specifici inibitori dei recettori di NGF come un nuovo trattamento per l’infiammazione cronica nei pazienti con artrite”.

Solamente presso la Reumatologia pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù, ogni anno vengono effettuati 650 ricoveri ordinari, 1.300 ricoveri in day hospital e 4 mila visite ambulatoriali.

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