Alzheimer, studio getta nuova luce sulla comprensione del danno cerebrale

Importante lavoro condotto dall’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio”, di Chieti-Pescara, dalla University of California-Irvine e dalla University of North Carolina. Studio pubblicato da “eLife”

Chieti, 2 febbraio 2022 – È stato pubblicato nel numero di marzo della prestigiosa rivista internazionale “eLife” il lavoro “TREM2 regulates purinergic receptor-mediated calcium signaling and motility in human iPSC-derived microglia”, che spiega come un gene, coinvolto nello sviluppo della malattia di Alzheimer, influenzi la risposta della microglia, le cellule che controllano i processi neuroinfiammatori e il danno cerebrale in molte patologie neurologiche.

Il lavoro è frutto della collaborazione strutturata e duratura che intercorre da più di vent’anni fra l’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara e l’Università statunitense della California-Irvine. Una fruttuosa interazione operante attraverso le strutture di eccellenza del Center for Advanced Studies and Technology (CAST) e dell’Istituto di Tecnologie Biomediche Avanzate (ITAB).

Dott. Alberto Granzotto

Lo studio mostra un’interessante e inattesa connessione fra le dinamiche variazioni del calcio intracellulare, uno dei principali meccanismi di signalling biologico, e la reattività della microglia a vari segnali di danno neuronale. Co-primo autore dell’articolo è il dott. Alberto Granzotto, dell’Unità Neurologia Molecolare del CAST.

“Il dott. Granzotto, ora di ritorno alla d’Annunzio – sottolinea il prof. Stefano Sensi, coordinatore dell’Unità di Neurologia Molecolare – ha potuto usufruire dell’opportunità di ricerca offerta dal prestigioso training grant Marie-Sklodowska Curie, finanziato dall’Unione Europea. Questo lavoro apre importanti prospettive translazionali che saranno ulteriormente investigate dalla Sezione di Neurobiologia, da lui coordinata, presso il CAST della “d’Annunzio”. Sono competenze di grande rilievo che vengono ora messe a disposizione di CAST, ITAB e di tutta la d’Annunzio”.

“I processi neuroinfiammatori mediati dalla microglia – spiega il dott. Alberto Granzotto, ricercatore del DNISC – stanno emergendo come meccanismi centrali per lo sviluppo e la progressione di patologie neurodegenerative, come la demenza di Alzheimer.Un ulteriore elemento di novità del nostro studio è offerto dall’uso di microglia derivante da cellule staminali umane di soggetti sani e di pazienti. Questo setting sperimentale, oltre ad essere all’avanguardia, ci permette di superare le limitazioni dei modelli preclinici su animali da laboratorio, contribuendo dunque a modelli sostenibili, etici, e ad alto potere epistemologico”.

Salva come PDF
Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Ricordiamo a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista.

Potrebbe anche interessarti...