Alzheimer, nanoparticelle e modelli di ricerca innovativi. Al via due progetti europei

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Roma, 30 maggio 2018 – Il Workshop “Alzheimer’s disease: from RNA research to active therapeutics” è una iniziativa co-organizzata da due progetti europei di ricerca, B-SMART e STARBIOS2. Si terrà presso l’Aula Anfiteatro del Policlinico Tor Vergata mercoledì 20 giugno 2018 dalle 11.00 alle 14.00.

Il progetto B-SMART è finalizzato a ricercare terapie avanzate per le malattie neurodegenerative basate sull’RNA e su sistemi di trasporto innovativi. I ricercatori hanno identificato con successo una nanoparticella le cui caratteristiche possono essere variate secondo le necessità terapeutiche che adesso sarà testata in preclinica. Il primo obiettivo cruciale per il progetto B-SMART è stato raggiunto.

“Siamo orgogliosi di annunciare che la prima nanoparticella si comporta come da attese – dice il prof. Raymond Schiffelers dell’università di Medicina di Utrecht che coordina il progetto – In leggero anticipo sul programma, siamo confidenti di andare verso la prossima grande sfida di dimostrarne l’attività terapeutica in modelli di Alzheimer nel topo”.

Il progetto STARBIOS2 è coordinato dal Dipartimento di Biologia di Tor Vergata ed è finalizzato a promuovere la RRI – Ricerca e l’Innovazione Responsabile – nell’ambito di istituti di ricerca nel settore delle Bioscienze. Sulla base dell’esperienza maturata nell’ambito di STARBIOS2, vengono definiti modelli idonei alla promozione della RRI e linee guida per il sostegno al cambiamento strutturale delle organizzazioni di ricerca delle bioscienze.

Un primo risultato scientifico di questo cambiamento strutturale nel Dipartimento di Biologia è stata l’identificazione di piccole molecole di RNA (chiamate appunto smallRNA, microRNA, etc.) che sono presenti nelle piante edibili e che rappresentano un importante aspetto innovativo della nutrizione, che se ben utilizzate nelle diete, potrebbero essere in grado di prevenire malattie croniche degenerative.

La presenza dell’industria bio-farmaceutica IBI (Istituto Biochimico Italiano G. Lorenzini ad Aprilia, Roma) non è solo un esempio positivo di interazione tra ricerca di base e ricerca clinica industriale, ma rappresenta la metodologia e strategia che la Comunità Europea implementa per creare benessere nell’intera società.

L’obiettivo è di abbreviare i tempi dall’identificazione del composto attivo al letto del paziente incentivando l’interazione tra diversi attori e un’efficiente ricerca traslazionale. Questo è il ruolo di IBI fin dalla sua fondazione 100 anni fa.

Le malattie degenerative come l’Alzheimer hanno un grande impatto sociale, coinvolgono più di 7 milioni di persone in Europa, la cui soluzione costituisce una grande sfida per i sistemi sanitari europei. Nonostante che i trattamenti per queste malattie siano inesistenti o del tutto inadeguati, lo sforzo messo in campo, in particolare dalla ricerca farmaceutica multinazionale, da alcuni anni è andato diminuendo.

Sembra ormai assodato che le malattie degenerative, incluso i tumori, le malattie autoimmuni, etc., siano il risultato di una esposizione (Esposoma) a fattori esterni (ambientali, nutrizionali, etc.) e interni (genetici, immunologici, biochimici, etc.) che determinano nel tempo la malattia.

L’interesse di STARBIOS2 per le attività di ricerca di B-SMART derivano proprio dalla notevole rilevanza sociale della ricerca in questo settore e dalla convinzione che le bioscienze debbano essere all’altezza della sfida costituita dal diffondersi delle malattie degenerative per gli Esposomi che le determinano. Non è un caso che la Commissione Europea stia lanciando un grande “Human Exposome Project” per coinvolgere un centinaio di strutture di ricerca europee in questa sfida.

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