Nuovi orizzonti nella chirurgia del piede: la tecnica percutanea permette interventi più rapidi, assenza di cicatrici e un rapido recupero
Castellanza, 13 marzo 2015 – Alluce valgo, dito a martello, metatarsalgie, fascite plantare. Queste sono alcune patologie trattate dal nuovo Centro di Chirurgia del Piede in Humanitas Mater Domini, con l’utilizzo di chirurgia innovativa, con approccio strettamente percutaneo.
Piedi brutti a causa di una dolorosa cipolla? Un problema non solo estetico. Si tratta dell’alluce valgo, una patologia molto diffusa che colpisce maggiormente le donne e comporta anche seri problemi funzionali come camminare o reperire calzature adatte.
Grazie ai nuovi orizzonti della chirurgia del piede, l’intervento di correzione dell’alluce valgo oggi non è più doloroso e vanta tempi di recupero molto rapidi. Stop, dunque, alle incisioni cutanee, alla fissazione delle correzioni tramite viti, fili di Kirschner e all’immobilizzazione prolungata. Questa tecnica innovativa mini invasiva, chiamata “Percutanea”, è destinata sempre più spesso a sostituire le tecniche tradizionali.
Questa tecnica nasce in America negli anni ‘90 grazie a Stephan Isham, fondatore dell’Academy of Ambulatory Foot and Ankle Surgey. Si è diffusa poi in Europa, arricchendosi e perfezionandosi grazie al vasto contributo clinico-chirurgico dell’italiano Andrea Bianchi che per primo ha iniziato ad utilizzarla in Italia nel 1995 e dello spagnolo Mariano De Prado che, parallelamente, l’ha introdotta in Spagna. Dal 1995, in Italia si è sviluppato un consenso sempre più ampio da parte dei pazienti nei confronti di questa metodica e, di conseguenza, un interesse e una curiosità crescente anche da parte di alcuni chirurghi, creandosi così una vera e propria scuola di pensiero indipendente.
Con la tecnica percutanea, lo specialista si avvale di piccole frese (simili a quelle utilizzate in odontoiatria) per il modellamento e la sezione (taglio) delle ossa. Queste sono molto meno invasive rispetto alla vecchia sega.Non vengono inoltre utilizzati chiodi o fili metallici e il piede si lascia libero affinché possa assestarsi subito in modo naturale. Molti sono dunque i vantaggi per il paziente:
- rapidità dell’intervento (15/20 minuti);
- assenza di dolore;
- assenza di cicatrici cutanee;
- deambulazione immediata e veloce recupero.
La tecnica percutanea ha preso il via in Humanitas Mater Domini, con il nuovo Centro di Chirurgia del Piede, nel quale un’équipe dedicata si occupa della diagnosi e cura delle patologie della caviglia e del piede, da quelle malformative, degenerative, post-traumatiche alle gravi deformità dell’avampiede: alluce valgo, alluce rigido, dito a martello, metatarsalgie, gravi deviazioni dell’asse delle dita, ecc.
Responsabile del Centro è il dott. Andrea Bianchi, proprio colui che ha portato la tecnica in Italia e con il quale collaborano altri professionisti: la dott.ssa Myriam Cecchi e il dott. Nicola Del Bianco.
fonte: ufficio stampa