Aleppo, Croce Rossa: “Conclusa l’evacuazione di 35mila persone”

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aleppo-2Roma, 23 dicembre 2016 – L’evacuazione di civili e combattenti da Aleppo Est è finita giovedì sera, dopo una settimana segnata dal cattivo tempo e da un’operazione a singhiozzo, fermata e ricominciata più volte. Circa 35.000 persone sono state evacuate nelle aree rurali limitrofe dalla Mezzaluna Rossa Siriana (SARC) e dal Comitato Internazionale di Croce Rossa (CICR). Un centinaio di pazienti gravemente feriti e malati erano tra le persone evacuate.

“La nostra priorità, a parte aiutare le persone più vulnerabili, era quella di essere sicuri che i civili stessero andando via di loro spontanea volontà – ha detto il capo-delegazione del CICR in Siria, al momento ad Aleppo, Marianne Gasser – Si tratta di comunità che hanno visto i propri quartieri devastati dalla violenza, con famiglie che hanno lottato per mesi per trovare sicurezza, cibo, cure mediche o un riparo adeguato. Li abbiamo visti disperati nel lasciare tutto, anche se la situazione era estremamente dolorosa e confusa”.

Con temperature sotto lo zero, le persone stavano bruciando tutto quello che potevano trovare, tra cui coperte e vestiti, per mantenere se stessi e i loro figli al caldo mentre aspettavano di andare via. Più di 100 volontari della Mezzaluna Rossa e staff del CICR sono rimasti la scorsa settimana giorno e notte per garantire la sicurezza delle persone e cercare di fornire una guida e rassicurazioni.

L’evacuazione, che ha avuto inizio giovedì scorso, è stata bloccata più volte a causa dei negoziati in corso tra le diverse parti sul terreno. L’operazione era strettamente legata a un’altra parallela nelle città assediate di Foua e Kefraya a Idlib, dove più di 1.200 persone, in maggioranza donne, bambini e anziani, sono state temporaneamente evacuate nella direzione opposta alla città di Aleppo da SARC e CICR.

“I civili che, come queste migliaia di famiglie provenienti da Aleppo e Foua e Kefraya, hanno scelto di andare via devono essere in grado di tornare alle loro case quando vogliono – ha detto Marianne Gasser – In molti di loro c’è la volontà di tornare indietro”.

SARC e CICR non facevano parte dei negoziati, ma sono stati chiamati dalle diverse parti a operare in qualità di intermediario umanitario neutrale e a implementare l’accordo tra le parti.

fonte: ufficio stampa

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