AIDS: in Italia 140mila gli infettati dal virus, 3.600 nuovi casi all’anno

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Arezzo, 30 novembre 2017 – Domani 1 dicembre è la Giornata mondiale per la lotta all’AIDS, un’occasione importante per sensibilizzare l’opinione pubblica su una malattia che è ancora troppo sottovalutata.

“Il livello di disinformazione è ancora molto alto – spiega Danilo Tacconi, direttore Malattie Infettive dell’ospedale San Donato di Arezzo – In tanti non conoscono bene le modalità di contagio, sottovalutano i rischi derivanti dai rapporti sessuali non protetti, non conoscono i sintomi e si ha ancora timore a parlarne. Senza poi considerare la reticenza verso il test dell’HIV o i pregiudizi e la discriminazione verso le persone sieropositive”.

La Toscana è terza a livello nazionale per numero di nuove diagnosi di infezioni da HIV (7,1 casi per 100.000 residenti), quasi un terzo di questi pazienti ha più di 50 anni. Ad Arezzo si registrano mediamente una ventina di nuovi casi l’anno, con un numero totale di pazienti che ha superato le 400 unità.

L’Italia ha approvato recentemente il Piano nazionale per gli interventi contro l’HIV e AIDS (2017-2019), con delle azioni di intervento nelle scuole, contrastare lo stigma, favorire l’accesso al test, ecc. Emerge comunque dai dati che la sensibilizzazione della popolazione non deve essere solo verso i giovani, ma anche verso le fasce di età adulte. Ancora di più rispetto al passato, i nuovi casi avvengono per via sessuale e spesso la diagnosi avviene dopo alcuni anni dal contagio.

Questa inconsapevolezza può favorire ulteriormente la diffusione del virus. La terapia oggi consigliata a tutte le persone sieropositive, indipendentemente dal loro stadio di malattia, ha infatti una duplice valenza: far vivere di più e meglio le persone (l’aspettativa di vita di una persona sieropositiva si è praticamente normalizzata) e annullare la contagiosità, tant’è che un virus soppresso dalla terapia è improbabile che venga trasmesso.

In tutto il mondo vivono con il virus HIV circa 36,7 milioni di persone, di cui circa 19,5 milioni hanno accesso a una terapia antiretrovirale. Sono 2,4 milioni in più rispetto al 2015 e quasi 12 milioni in più rispetto al 2010. A livello mondiale si registra una leggera tendenza al ribasso dei nuovi contagi.

Nell’Africa orientale e in Sudafrica, il numero dei nuovi contagi negli adulti è diminuito notevolmente, mentre nell’Europa dell’Est e nell’Asia centrale i numeri sono in netto aumento. Si muore di meno, grazie alle terapie, ma ci si continua ad ammalare.

Passa spesso il concetto che ormai esiste una cura, ma è una cura che andrà fatta per la vita, con dei costi sociali non indifferenti. Non esiste ancora una cura che possa sradicare il virus e quindi guarire dall’infezione. Dopo il Portogallo,l’Italia ha la più alta incidenza di Aids tra i Paesi dell’Europa occidentale. Si stima che nel nostro paese siano 140mila gli infettati dal virus, con 3.600 nuovi casi all’anno.

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