Agricoltura: sfide e strategie per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e ridurre le emissioni di gas serra

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Giovedì 13 ottobre alla Scuola Superiore Sant’Anna il convegno internazionale a conclusione del progetto europeo Life+Ipnoa con la presentazione di un manuale di “buone pratiche” testato in Toscana, a Pisa e a Cesa (Arezzo)

germoglioPisa, 11 ottobre – “Strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici, una sfida per l’agricoltura” è il titolo del convegno in programma alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa giovedì 13 ottobre (inizio ore 14.30, aula magna) come evento conclusivo del progetto europeo Life+ Ipnoa (acronimo di “Improved flux Prototytpe for N2O emission from Agriculture”), iniziato nel 2012. Durante il convegno di giovedì 13 ottobre sono illustrati i principali risultati e viene presentato il manuale di “Buone pratiche agricole”, il cui obiettivo è arrivare alla riduzione delle emissioni di protossido di azoto.

Questo manuale è rivolto a tecnici, imprenditori agricoli e politici. Questo workshop costituisce anche l’occasione per un confronto sulle soluzioni per mitigare le emissioni di “gas serra” in agricoltura e nel settore forestale, secondo le indicazioni definite con progetti nazionali e internazionali, i cui referenti partecipano alla sessione pomeridiana.

Il progetto Life+Ipnoa nasce dall’esigenza di mitigare le emissioni di gas serra dal suolo agricolo per contribuire al conseguimento dell’obiettivo europeo di ridurre tali emissioni del 20 per cento, rispetto al 1990, entro il 2020. Infatti, in Italia circa il 70 per cento delle emissioni di protossido di azoto derivano dal settore agricolo, in particolare dai suoli a seguito delle fertilizzazioni azotate.

Il progetto Life+Ipnoa ha portato allo sviluppo da parte di West Systems srl, coordinatore del progetto, di due strumentazioni per misurare in campo i flussi di protossido di azoto dai suoli agricoli. L’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna si è occupato del monitoraggio delle emissioni durante le prove sperimentali condotte presso il Centro di ricerche agro-ambientali Enrico Avanzi (Pisa) e presso l’azienda sperimentale di Terre regionali toscane a Cesa (Arezzo), per identificare le migliori pratiche per ridurre le emissioni del protossido di azoto sulle principali colture erbacee presenti in Toscana.

I sistemi colturali cosiddetti “low-input”, caratterizzati dall’utilizzo di dosi di fertilizzante azotato commisurato alle reali necessità della coltura, dalla sostituzione dell’aratura con la lavorazione minima e da volumi di adacquamento calcolati ad hoc per le colture irrigue, si sono dimostrati in grado di mitigare le emissioni di protossido di azoto, con modesti effetti sulla resa.

fonte: ufficio stampa

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