Aggressioni in sanità: CIMO-FESMED chiede l’esercito negli ospedali per disincentivare le azioni violente

Roma, 11 gennaio 2023 – Sono ormai all’ordine del giorno le aggressioni che si verificano negli ospedali di tutta Italia ai danni di medici, infermieri e operatori sanitari. Un fenomeno in crescita e sempre più insopportabile, che secondo il sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED (cui aderiscono le sigle ANPO, ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED) va arginato inviando nelle strutture ospedaliere le Forze dell’Ordine, eventualmente anche l’esercito, per garantire l’ordine pubblico.

“Militarizzare i luoghi di cura potrà apparire una misura esagerata, ma ci troviamo di fronte ad un’emergenza che richiede un intervento straordinario – commenta Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED – Proponiamo allora l’avvio di un’operazione “Ospedali sicuri”, sulla scia di “Strade sicure”, per tutelare il personale sanitario e disincentivare le azioni violente”.

Stando così le cose, la grave crisi che sta investendo il Servizio sanitario nazionale – con liste d’attesa infinite, Pronto Soccorso affollati, carenza di posti letto e di personale ed assistenza territoriale limitata – non potrà che peggiorare, e dunque l’esasperazione e la rabbia dei pazienti non potranno che aumentare, insieme al rischio di un aumento delle azioni violente.

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