Tumori della testa e del collo: sintomi, diagnosi e terapie

loghi-tumori-testa-collo

coppia-medico-visitaChe cosa sono i tumori della testa e del collo?
Con il termine “tumore della testa e del collo” si intende il carcinoma che insorge nelle cellule epiteliali di organi quali: cavità nasali e seni paranasali, faringe (rinofaringe, orofaringe e ipofaringe), ghiandole salivari, cavità orale e laringe. L’organo che viene colpito più frequentemente è la laringe, seguito dal cavo orale e dalla faringe.

I numeri dei tumori della testa e del collo in Italia
In Italia i tumori della testa e del collo1:

  • rappresentano il quinto tumore più diffuso tra gli uomini (come in Europa);
  • il Nord Italia è la zona in cui i tumori della testa e del collo sono maggiormente diffusi, con una prevalenza nell’area del Nord Est2;
  • ogni anno si registrano circa 7.200 nuovi casi tra gli uomini e 2.100 tra le donne1;
  • i casi prevalenti tra gli uomini sono 85.000 (quarto tumore più prevalente tra gli uomini dopo prostata, vescica e colon retto); 22.000 tra le donne1 (i casi prevalenti indicano il numero di soggetti vivi con una precedente diagnosi di tumore e che, in diverse fasi di malattia, necessitano di assistenza sanitaria);
  • il tasso di incidenza ed il tasso di mortalità dei tumori della testa collo sono in riduzione per gli uomini; stabili per le donne;
  • la sopravvivenza dei tumori testa collo è migliorata dal 1990 al 2007 passando negli uomini dal 49% al 57%, nelle donne dal 53% al 57%.

Quali sono i principali fattori di rischio?

  • Età: è una neoplasia che si presenta più frequentemente nelle persone sopra i 40 anni;
  • Tabacco (sigarette, sigari, pipa, tabacco da masticare, tabacco da fiuto): rappresenta il maggiore e più importante fattore di rischio. Si calcola che l’85% dei casi di tumori di questo tipo siano correlati al tabacco;
  • Alcolici: è il secondo principale fattore di rischio dopo il fumo. Consumare più di 3 unità alcoliche al giorno per un uomo e più di 2 al giorno per una donna aumenta in modo significativo il rischio di sviluppare un tumore della testa e del collo.
  • Dieta povera in vitamine del gruppo A e B vale a dire frutta e verdura fresca;
  • Scarsa e non corretta igiene orale soprattutto in chi usa protesi dentarie;
  • Infezione da papilloma virus umano (HPV): questa infezione è attualmente considerata molto importante nella genesi di alcune di queste malattie (specie quelle dell’orofaringe e della bocca). Lo stesso virus è responsabile dei tumori al collo dell’utero e si ritiene che l’infezione si diffonda tramite rapporti sessuali;
  • Esposizioni professionali: tra le sostanze evidenziate dalla IARC, tra quelle per cui esiste una sufficiente evidenza, ricorre spesso, per queste neoplasie, la polvere di legno e cuoio, la formaldeide, le radiazioni ionizzanti, il nichel e l’amianto.

Come si riconoscono i sintomi?
Purtroppo la grande maggioranza dei pazienti si presenta alla diagnosi in fase avanzata, aumentando in modo notevole la difficoltà di cura, soprattutto se la malattia si è diffusa ad altri organi. I sintomi di un tumore della testa e del collo sono infatti difficilmente riconoscibili dato che possono comparire anche in caso di malattie comuni e meno gravi, ma se persistono è necessario rivolgersi al proprio medico di fiducia.
Sintomi comuni della malattia, ma che non devono allarmare in quanto riscontrabili anche in patologie più frequenti e meno gravi, sono ad esempio:

  • Ulcerazioni in bocca;
  • Difficoltà nella deglutizione;
  • Mal di gola o mal d’orecchi;
  • Raucedine persistente;
  • Gonfiore a livello del collo.

Il riconoscimento dei sintomi e la diagnosi precoce sono fondamentali perché offrono ai pazienti una possibilità di guarigione che supera il 90%. Nei casi in cui è possibile, questi tumori vengono trattati con la chirurgia ma spesso vi è il pericolo di interventi demolitivi e invasivi, poiché la malattia è diagnosticata in fase avanzata in 9 casi su 10. L’intervento precoce, che offre maggiori possibilità di ricorso alla chirurgia meno invasiva, consente di preservare la funzionalità della parte colpita dal tumore.

Quali sono le principali tecniche diagnostiche?
La diagnosi precoce di queste malattie si basa sul riconoscimento dei sintomi iniziali e su un’approfondita visita medica, soprattutto del cavo orale. Successivamente, per poter eseguire una diagnosi esatta è necessario effettuare una biopsia e utilizzare indagini strumentali come la fibroscopia, esame endoscopico nel corso del quale è spesso possibile visualizzare il tumore e la sua estensione.

Quali sono le terapie?
In questa neoplasia, esistono diverse terapie che possono essere impiegate singolarmente o insieme. Diversi fattori incidono sulla scelta della terapia più appropriata, tra i quali:

  • la sede in cui è situato il tumore;
  • l’estensione del tumore;
  • la rapidità con cui si è diffuso;
  • le condizioni di salute generale;
  • i risultati estetici e funzionali;
  • la preferenza del paziente3.

Le opzioni di trattamento includono:

La chirurgia
I pazienti con una patologia localizzata che non si è diffusa, possono essere sottoposti alla rimozione chirurgica del tumore e la chirurgia può essere seguita da radioterapia.

La radioterapia
I pazienti con tumori localmente avanzati e che non possono essere operati, possono ricevere radioterapia da sola, radioterapia in combinazione con una terapia mirata o radioterapia in combinazione con la chemioterapia. La chemioterapia in aggiunta alla radioterapia ha un impatto positivo sulla sopravvivenza, ma è associata ad un aumento delle tossicità acute e croniche.

La chemioterapia
La chemioterapia può essere usata nei pazienti sottoposti a chirurgia sia prima della procedura chirurgica – quando il tumore è vasto o per ridurne la dimensione o il numero di metastasi – sia dopo la chirurgia per impedire le recidive. Negli stadi avanzati (metastatici), la chemioterapia è usata come setting palliativo per ridurre la massa tumorale, alleviare i sintomi e il dolore e per allungare la sopravvivenza.

Le terapie mirate
Negli ultimi anni, numerose terapie mirate sono state sviluppate per il trattamento dei tumori della testa e del collo. Queste terapie innovative mirano i geni difettosi o le proteine che sono presenti in eccesso nelle cellule di un tumore della testa e del collo, contribuendo alla crescita del tumore e al suo sviluppo.
Gli anticorpi monoclonali rappresentano un tipo di terapia mirata che agisce interferendo con quelle particolari molecole che sono necessarie alla crescita del tumore e alla sua proliferazione. Gli anticorpi monoclonali possono essere più efficaci e più tollerabili degli altri trattamenti poiché attaccano specificamente le cellule tumorali, ma non le cellule sane.

La multidisciplinarietà
Spesso, i pazienti ricevono una combinazione di modalità differenti di trattamenti ed è per questo fondamentale un approccio di tipo multidisciplinare.
Si intende per approccio multidisciplinare, un approccio che coinvolge più specialisti come il chirurgo, il medico oncologo e il radioterapista che collaborano per il raggiungimento del miglior risultato terapeutico.
Nei tumori della testa e del collo, fanno parte di questo gruppo di specialisti anche il nutrizionista, il riabilitatore (logopedista), il terapista del dolore, il dentista, lo psicologo e l’assistente sociale3.

Bibliografia

  1. AIOM, CCM, AIRTUM I numeri del cancro in Italia 2014
  2. Licitra L; Olmi P (2011) Tumori della testa e del collo. Integrazione terapeutica nella conservazione della funzione d’organo Springer
  3. Fondazione AIOM, I tumori della testa e del collo

fonte: ufficio stampa

 

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