Ritardo di linguaggio nei bambini

Il termine Ritardo di Linguaggio viene utilizzato per indicare la mancata acquisizione di adeguate competenze linguistiche in bambini di età compresa tra i 2 e i 4 anni, in assenza di deficit sensoriali, cognitivi e relazionali.
Sono definiti late talkers o parlatori tardivi, quei bambini nei quali la comparsa del linguaggio è ritardata rispetto ai coetanei, in particolare:

  • la lallazione appare solo dopo i 6-9 mesi di vita;
  • le prime parole compaiono verso i 18-20 mesi, età in cui i bambini con sviluppo tipico presentano un vocabolario di circa 20/30 parole e iniziano a combinare gesti e parole;
  • tra i 20-24 mesi presentano un vocabolario inferiore a 50 parole, a differenza dei loro coetanei che raggiungono in questi mesi la fase dell’esplosione del vocabolario (aumento improvviso del numero di parole, in media circa 200);
  • a 30 mesi non presentano la combinazione di più parole in un unico enunciato, al contrario dei loro coetanei che sono già in grado di strutturare una frase semplice nucleare (Soggetto-Verbo-Oggetto).

Prima di iniziare un trattamento logopedico, soprattutto se il bambino è ancora molto piccolo, il logopedista può effettuare un’osservazione iniziale e fornire un sostegno logopedico ai genitori suggerendo loro attività, comportamenti e strategie da utilizzare nell’ambiente domestico quotidianamente al fine di stimolare il linguaggio del proprio bambino. Alcune, tra le tante attività e strategie che si possono utilizzare, sono: raccontare favole, recitare filastrocche e canzoncine, giocare con carte raffiguranti animali o altri oggetti familiari, parlare sempre all’altezza del bambino, usare frasi semplici e brevi, utilizzare domande a cui il bambino deve rispondere con vocaboli diversi dal si e dal no (fare in modo che il bambino si sforzi piuttosto che anticiparlo quando vuole qualcosa).

Nel momento in cui, pur utilizzando tutte le attività e le strategie adeguate, non si verifichi un’evoluzione del linguaggio, sarà necessario intervenire con una valutazione ed un eventuale trattamento logopedico, affiancati da approfondimenti diagnostici che permettano di effettuare una diagnosi specifica e stilare un programma riabilitativo/rieducativo adatto al bambino.
L’intervento precoce nei bambini late talkers o parlatori tardivi, identificati tra i 24-30 mesi, riduce i rischi di un consolidato ritardo di linguaggio a 3 anni e la possibile evoluzione in Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL).

Antonia De Rosa

Antonia De Rosa

Logopedista

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