Mortalità per tumori in Europa, generale miglioramento. Ancora criticità per il cancro al polmone

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Prof. Carlo La Vecchia: “Il fatto che siamo riusciti a evitare oltre 4 milioni di decessi per cancro negli ultimi trent’anni dimostra l’efficacia delle strategie per prevenire, diagnosticare e meglio trattare i tumori”

gruppo-medici-corsiaMilano, 22 febbraio 2017 – Un gruppo di ricerca internazionale coordinato da Carlo La Vecchia, epidemiologo dell’Università degli Studi di Milano, in un articolo pubblicato su Annals of Oncology stima che i tassi di mortalità per tumore nell’Unione Europea per il 2017 diminuiranno più velocemente negli uomini rispetto alle donne.

Lo studio, sostenuto dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), prevede che rispetto al 2012 i tassi di mortalità per tumore negli uomini si ridurranno di poco più dell’8%, raggiungendo un tasso di 132 per 100.000 residenti in Europa nel 2017, mentre nelle donne il calo sarà di circa il 4% raggiungendo un tasso di 84,5 per 100.000. Nel 2017 sono previste 761.900 morti per tutti i tumori negli uomini e 611.600 nelle donne.

“Il fatto che le diminuzioni dei tassi di mortalità siano minori nelle donne rispetto agli uomini essenzialmente riflette i diversi andamenti di mortalità del tumore del polmone e dei tumori correlati al fumo fra i due sessi – afferma il prof. La Vecchia – Infatti i tassi di mortalità per cancro al polmone nelle donne sono in continuo aumento rispetto al 2012; abbiamo predetto un aumento di circa il 5% per quest’anno e un tasso di 14,5 per 100.000 donne; al contrario, negli uomini il tasso di mortalità per il tumore del polmone diminuirà dell’11%, raggiungendo un valore di 33 per 100.000”.

Nel 2017 in totale si prevedono 275.700 morti per tumore del polmone in uomini e donne, corrispondenti a circa il 20% dei decessi per tutti i tumori.
“Il tasso di mortalità per cancro ai polmoni è più alto nelle donne di età compresa tra i 25 e i 44 anni che negli uomini: 1,4 rispetto all’1,2 per 100.000. La differenza non è significativa, ma riflette le abitudini legate al fumo che, negli ultimi decenni, sono simili nelle generazioni più giovani dei due sessi e conferma che il fumo è altrettanto dannoso per le donne quanto lo è per gli uomini” ha sottolineato la dott.ssa Eva Negri, autore dello studio.

Lo studio ha esaminato i tassi di mortalità tra i 28 stati membri dell’UE in totale e nei suoi sei maggiori paesi – Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito – per tutti i tumori, e, singolarmente, per stomaco, intestino, pancreas, polmone, prostata, mammella, utero (compresa cervice) e leucemie, per uomini e donne. È il settimo anno consecutivo in cui questo gruppo di ricercatori pubblica queste previsioni e stima che i tassi di mortalità per tutti i tumori selezionati diminuiranno, con l’eccezione del cancro al pancreas e del cancro al polmone nelle donne.

Si prevede che un totale di 76.100 decessi negli uomini (10,3 per 100.000) e 43.800 donne (5,6 per 100.000) per tumore al pancreas nel 2017. Mentre negli uomini il tasso di mortalità risulta stabile, nelle donne si prevede un aumento del 3,5%.

“Vi sono stati pochi progressi nella diagnosi, nel trattamento e nella prevenzione del tumore del pancreas e ora è la quarta causa di morte in entrambi i sessi – prosegue il professor La Vecchia – Anche se il tabacco è il principale fattore di rischio per il
tumore del pancreas, esso provoca solo il 15‐20% circa dei tumori pancreatici. L’aumento della prevalenza di sovrappeso, obesità e diabete, soprattutto nel Nord Europa, può influenzare negativamente i tassi di mortalità del cancro al pancreas. Occorre fare di più per affrontare questo problema”.

A partire dal 1988 più di 4 milioni di morti per tumore sono state evitate. I progressi nella prevenzione, nella diagnosi e nel trattamento dei tumori (come la riduzione del fumo nei maschi e i miglioramenti nella dieta, lo screening per il tumore del colon‐retto, della mammella e del collo dell’utero, farmaci nuovi e più mirati, un migliore uso della chirurgia e della radioterapia) fanno sì che i decessi siano diminuiti.

“Solo considerando il 2017, abbiamo previsto che 253.915 morti saranno evitate negli uomini e 107.780 nelle donne a causa della diminuzione dei tassi di mortalità dal 1988” sintetizza La Vecchia.
Nelle donne dell’UE i tassi di mortalità per il tumore della mammella continuano a diminuire; per il 2017 si prevedono circa 92.000 morti (14 per 100.000) a causa di questo tumore, che lo rendono il secondo sito con più alto tasso di mortalità nelle donne dopo il tumore del polmone.

I tassi di mortalità per il tumore del colon‐retto sono in calo in entrambi i sessi con i tassi previsti di 16,1 e 9,3 per 100.000 negli uomini e nelle donne, rispettivamente, che corrispondono a 97.100 decessi negli uomini e 78.600 nelle donne (pari a circa il 13% del totale delle morti per tumore in entrambi i sessi).

Il prof. Carlo La Vecchia conclude: “Il fatto che siamo riusciti a evitare oltre 4 milioni di decessi per cancro negli ultimi trent’anni dimostra l’efficacia delle strategie per prevenire, diagnosticare e meglio trattare i tumori. Oltre a contenere l’uso del tabacco, ridurre quello dell’alcol ed evitare il sovrappeso, occorre ottimizzare lo screening dei tumori del colon‐retto, lo screening e la terapia del tumore della mammella, e la terapia delle leucemie e degli altri tumori curabili. Ciò deve avvenire in tutta Europa, in quanto vi è ancora troppa variabilità nei tassi di mortalità tra i paesi, in particolare
tra Europa orientale e occidentale”.

Il co‐autore Matteo Malvezzi, titolare di un progetto SIR 2014, erogato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha sottolineato che: “Il persistente aumento previsto per i tassi di mortalità dei tumori del polmone e del pancreas nelle donne conferma la necessità di un efficace controllo del tabagismo nelle donne europee, al fine di raggiungere, come per gli uomini, un livellamento e un conseguente calo dei tassi di mortalità per i tumori femminili correlati al tabacco”.

fonte: ufficio stampa

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