Invecchiare bene, un diritto e un dovere

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Nicoletta Cocco

I progressi della Medicina e della Scienza in generale, le migliori condizioni igieniche, le terapie sempre più all’avanguardia, hanno sensibilmente aumentato la longevità. Un secolo fa la speranza di vita alla nascita era di circa 40 anni, ora è quasi di 80.

Dobbiamo di ciò ringraziare anche i grandi scienziati impegnati nella ricerca e nella lotta contro i tumori, nel loro lavoro sono riposte le speranze di migliaia di pazienti. Straordinari sono i traguardi raggiunti oggi. Certo, la strada verso la sconfitta del cancro è ancora lunga, ma grazie alla continua ricerca e alle attività di prevenzione, molte cose stanno cambiando, le speranze di guarigione sono reali e concrete.

Oggi per l’uomo l’aspettativa di vita è più lunga: secondo le previsioni delle Nazioni Unite, nel 2050 le persone con più di 60 anni saranno quasi 2 miliardi.

La vecchiaia è ciò che capita alle persone che hanno la fortuna di invecchiare, questo però non significa che la sorte dei vecchi in generale diventi più favorevole. Nell’anziano gli eventi di perdita che ‘privilegiano’ questa età della vita costituiscono grande malessere che impedisce l’adattamento ad ogni cambiamento. Cambiamenti legati all’allontanamento dei figli col matrimonio, alla morte del coniuge, alla progressiva scomparsa di parenti e amici. Tutto ciò rende l’anziano sempre più solo, meno autonomo e sempre più dipendente dagli altri, anche per i comuni atti della vita quotidiana.

Il clima culturale oggi prevalente esalta la giovinezza, il benessere, la salute e tende ad accostare il concetto di vecchiaia a quello di malattia.
Non è così. L’invecchiamento costituisce un fenomeno dalle infinite sfaccettature, che modifica profondamente l’esistere. È un processo complesso, in cui biologia e cultura si intrecciano. Il mutare del corpo che invecchia procede di pari passo con un lento riequilibrio interno.

L’Unione Europea proclamava il 2012 “Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni”, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e sollecitare i responsabili politici a intraprendere azioni integrate, volte da un lato a migliorare la possibilità di invecchiare restando attivi e, dall’altro, a potenziare la solidarietà tra le generazioni.

È fondamentale ristabilire un equilibrio nei rapporti familiari e sociali, nella cura della propria cultura, nel ricercare vari interessi e nell’essere attivi ad ogni costo. Osserviamo e aiutiamo gli anziani, attingiamo alle loro doti di esperienza, di prudenza e di saggezza. La loro è un’età ricca di contenuti nuovi di cui possiamo avvantaggiarci, coinvolgendoli in una partecipazione attiva alla vita familiare, facendoli sentire utili.

Quasi tutti noi abbiamo stretti rapporti individuali con i vecchi. Un fatto è indubitabile: la qualità di ogni società non potrà prescindere dal misurarsi dal rispetto e dalle cure tributate ai cittadini più anziani.

A chi ci rappresenta in Parlamento vorrei dire che tutti noi abbiamo l’esigenza di una politica e di una cultura che guardino come unico referente l’uomo, la sua sicurezza, la sua libertà, la sua dignità, indipendentemente dall’età che ha.

Nicoletta Cocco

Nicoletta Cocco

Direttore responsabile insalutenews.it

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