Dolore cronico: utilizzo di metodiche palliative all’avanguardia e continuità terapeutica le armi vincenti

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Avellino, 27 ottobre 2016 – Sei appuntamenti per discutere sulle nuove frontiere della terapia del dolore. Prenderà il via domani, venerdì 28 ottobre, alle ore 9, presso l’aula magna dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino (Città ospedaliera, primo piano, settore B) il ciclo di incontri organizzato dall’Unità Operativa di Fisiopatologia del Dolore e Cure Palliative, diretta da Enrico De Simone.

Obiettivo dell’evento è aumentare il livello di attenzione sulla necessità di mettere in atto tutte le misure possibili per contrastare il dolore, indipendentemente dal tipo di sofferenza fisica, dalle cause che la originano e dal contesto di cura.

“Il paziente affetto da dolore cronico – afferma De Simone – deve essere preso in carico e seguito negli anni per tutta la durata della sua malattia. In questo lungo percorso è necessario che l’Asl garantisca un’assistenza territoriale o domiciliare e l’ospedale sia il punto di riferimento per le più innovative metodiche palliative. Solo con un’adeguata continuità terapeutica si può migliorare la qualità della vita del paziente. E’ importante, inoltre, che si arrivi a considerare il dolore come un elemento imprescindibile nella valutazione clinica della persona, in quanto, nonostante sia scientificamente dimostrato che la sua presenza sia invalidante dal punto di vista fisico, sociale ed emozionale, si registra ancora una grande carenza nel rilevare e trattare il dolore in malati, sia adulti che bambini, sottoposti a cure mediche o chirurgiche”.

Il corso di alta formazione di domani (gli altri incontri sono fissati per il 5, l’11, il 19 novembre e il 3 e 16 dicembre sempre nell’aula magna della Città ospedaliera) vedrà professionisti di diverse specialità medico-chirurgiche confrontarsi sulle nuove frontiere per curare il dolore, dall’uso dei farmaci oppioidi per la palliazione del dolore oncologico, alle tecniche mininvasive più sofisticate di interventi chirurgici, all’utilizzo di dispositivi tecnologici di ultima generazione.

fonte: ufficio stampa

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