Disfunzione erettile: arriva la crema dell’Amore

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Le dichiarazioni del prof. Aldo Franco De Rose, della Clinica Urologica di Genova e Presidente dell’Associazione Andrologi Italiani

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Prof. Aldo Franco De Rose

La crema dell’Amore, per la terapia del deficit erettile, potrebbe rappresentare l’evoluzione della rivoluzione. In pratica, dopo il Viagra e le altre pastiglie, che spesso però creano apprensione soprattutto nei cardiopatici o nelle persone che assumono molte altre pastiglie per la pressione e non solo, ecco la crema che non “preoccupa” e che, se applicata alla parte iniziale dell’uretra, è in grado di assicurare una buona erezione per un rapporto sessuale soddisfacente. Infatti, una volta applicata agisce in pochi minuti e l’effetto dura per oltre un’ora.

Dunque, a poco più di un mese dalla sua commercializzazione, la crema dell’amore comincia a farsi conoscere anche in Italia, al pari delle altre nazioni europee.

“Dai primi giorni di settembre ho trattato 37 soggetti con deficit erettile di diversa natura e il risultato è stato molto positivo, consentendo di raggiungere una soddisfacente erezione nel 68% dei casi”, dice il prof. Aldo Franco De Rose, della Clinica Urologica di Genova e Presidente dell’Associazione Andrologi Italiani, che ha presentato i dati al congresso nazionale che si è svolto recentemente a Gallipoli.

“Il farmaco – sottolinea il prof. Aldo Franco de Rose – è stato in grado di assicurare una buona erezione, non solo in soggetti diabetici o ipertesi che facevano uso degli inibitori delle fosfodiesterasi e che volevano abbandonare la suddetta terapia per gli effetti collaterali (intenso rossore al viso, rinite), ma anche in soggetti tra i 49 e 65 anni che erano stati sottoposti a prostatectomia radicale per tumore, e che in precedenza non avevano avuto alcuna risposta con le pastiglie. In particolare, 5 degli 8 soggetti sottoposti a prostatectomia radicale, in media da 9 mesi, hanno avuto una buona erezione per un soddisfacente rapporto sessuale. Certamente un buon risultato se si considera che questi soggetti sottoposti a prostatectomia radicale, dovevano ricorrere alla puntura intracavernosa di prostaglandine e, in alternativa, all’impianto di protesi peniene. Questa ultima soluzione però rimane sempre valida nel caso in cui il sangue non arrivi al pene per traumi o gravi problemi vascolari”.

La crema è acquistabile in farmacia con prescrizione medica: contiene alprostadil, prostaglandina formulata usando una tecnologia americana che moltiplica l’assorbimento del principio attivo vasodilatante. Può agire rapidamente, tra 5 e 30 minuti dall’applicazione e il suo effetto permane per più di un’ora.

fonte: ufficio stampa

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