Aneurisma dell’aorta toraco-addominale. Inedito intervento non invasivo salva la vita a un paziente

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L’utilizzo di tale tecnica è reso possibile dalla presenza di adeguate strutture ad alta tecnologia, da un’elevata esperienza con materiali di nuova generazione da parte dell’équipe chirurgica e dalla capacità degli anestesisti di gestire il decorso post-operatorio e gli strumenti dedicati alla protezione del midollo spinale. L’intervento è stato eseguito all’ospedale Mauriziano di Torino

intervento-aorta-toraco-addominale-mauriziano-torinoTorino, 7 novembre 2016 – Eccezionale intervento senza precedenti su un paziente affetto da un raro e complicato aneurisma dell’aorta toraco-addominale, che altri ospedali italiani non si erano sentiti di operare. All’ospedale Mauriziano di Torino gli è stata salvata la vita. Si è conclusa nel migliore dei modi la lunga odissea, durata mesi, di un paziente 65enne proveniente dal Lazio.

La malattia consisteva in una estesa dilatazione della più grande arteria del corpo umano sia a livello del torace che dell’addome, con il coinvolgimento dell’origine dei vasi che portano sangue all’intestino, al fegato e ai reni. Fino a poco tempo fa l’unico trattamento possibile era quello chirurgico consistente nella sostituzione di tutto il tratto di aorta dilatata e il contemporaneo reimpianto di tutte le arterie che da essa originano. I rischi di questa procedura, ben noti a tutta la comunità scientifica, sono l’elevata mortalità postoperatoria, la dialisi e la paraplegia a causa di danno al midollo spinale.

Il paziente, venuto a conoscenza della malattia, inizia un’odissea che lo ha portato a girare numerosi ospedali in Italia ed in Europa, ricevendo sempre la medesima risposta: si può fare ma rischia la dialisi o la sedia a rotelle per tutta la vita.

Giunto all’osservazione dei medici della Chirurgia vascolare dell’ospedale Mauriziano di Torino (diretta dal dott. Franco Nessi) al paziente veniva proposto un trattamento a bassa invasività, consistente nell’introdurre dall’arteria femorale una protesi particolare costruita su misura con alcuni fori al fine di introdurre, da un piccolo accesso del braccio, delle ulteriori piccole protesi che garantiscano flusso sanguigno ai visceri.

L’utilizzo di tale tecnica è reso possibile dalla presenza di adeguate strutture ad alta tecnologia, da un’elevata esperienza con materiali di nuova generazione da parte dell’équipe chirurgica e dalla capacità degli anestesisti di gestire il decorso post-operatorio e gli strumenti dedicati alla protezione del midollo spinale.

Una modernissima sala operatoria, attrezzata con strumentazione radiologica di ultima generazione, dono della Compagnia San Paolo, la presenza di un’équipe chirurgica che da oltre venti anni si è tenacemente dedicata all’applicazione delle nuove tecnologie nel trattamento delle patologie vascolari associata alla indispensabile collaborazione di anestesisti esclusivamente dedicati alle malattie cardio-vascolari, hanno consentito di eseguire, presso la Chirurgia vascolare, il trattamento di questo paziente.

L’intervento, eseguito dal dott. Michelangelo Ferri (responsabile della terapia endovascolare della Struttura), ha consentito di escludere totalmente l’aneurisma garantendo allo stesso tempo il flusso sanguigno agli organi dell’addome. L’utilizzo di uno speciale catetere inserito all’interno del midollo spinale ha inoltre consentito agli anestesisti di monitorare continuamente per 72 ore la funzione neurologica. Dopo soli cinque giorni il paziente ha potuto fare ritorno a casa.

Non è certo una novità per questo gruppo di medici, chirurghi vascolari e anestesisti, che hanno assunto negli anni un ruolo di primo piano nel panorama italiano ed europeo proprio per l’introduzione di nuove tecniche per il trattamento degli aneurismi dell’aorta con una bassa invasività e un rapido ritorno dei pazienti alla normale vita quotidiana. A conferma di questo, proprio il dott. Ferri, nei giorni scorsi, ha eseguito, durante un Meeting internazionale presso l’ospedale Universitario e Politecnico di Valencia, un complesso intervento per un aneurisma dell’aorta coinvolgente le arterie renali, che tutti i partecipanti al Congresso hanno potuto seguire e commentare in diretta video.

fonte: ufficio stampa

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